Televisione

Maria De Filippi si racconta al FQMagazine: “Dicono che sono potente ma non è così. Celentano? L’ho visto ferito, un mito può essere fragile”

La Regina delle tv (anche se non vuole essere chiamata così) si è raccontata, dalla vita privata ("Quando la prima volta ho visto la foto di mio figlio mi sono detta: 'Adesso cosa faccio se non sono capace?'), a Uomini e Donne ("Gli scrittori non si limitassero ad andare solo in alcuni programmi, aggiungessero altri programmi. Venissero anche a Uomini e Donne, se Cazzullo, per dire un nome, venisse a Uomini e Donne raggiungerebbe un tipo di pubblico che non ha"), passando per la Rai, Sanremo e Fiorello

di Giuseppe Candela

Il pubblico la chiama per nome, Maria. Per i fan è la Regina del piccolo schermo, agli esordi solo la moglie di Costanzo. La De Filippi, ora per tutti, è il nome simbolo della tv di oggi. Con pochi filtri, qualche sorriso e senza pause si racconta in una lunga intervista al FattoQuotidiano.it.

Tu si que vales fa ascolti da evento televisivo, più di 5 milioni con oltre il 30% di share. Come se lo spiega?
“E’ un programma scacciapensieri con una giuria fatta di persone che si conoscono e che non sono contrapposte. Ci divertiamo perché siamo più vicini al ruolo dello spettatore che a quello del giudice, il rapporto che si è creato arriva a casa.”

Sabrina Ferilli è la rivelazione di questa edizione, come l’ha convinta?
“Ci ho messo quattro anni, ho dovuto faticare tantissimo. Il mio rapporto con Sabrina è nato a C’è poste per te dove era venuta ospite per incontrare il suo primo amore, siamo diventate amiche ed ero sicura potesse far bene. E’ una donna intelligente, passionale, estremamente spiritosa, una donna preparata che non smette di stupirsi.”

E’ stata ospite di Adriano Celentano, ha praticamente condotto la puntata. Era la prima volta che incontrava il Molleggiato?
“Non lo conoscevo, quando sono andata a fare le prove mi sono messa a sua disposizione. Ho visto un uomo importante, ho cercato in tutti modi di far vedere quello che sentivo per lui. Ho visto una persona ferita per quello che è stato scritto. Diventi un ‘mito’ per il pubblico ma un mito è anche fragile. Dietro c’è una persona che può avere anche momenti di difficoltà”.

“Essere il primo a tutti i costi davvero stanca”, canta Renato Zero. Alle dieci in punto arriva il bollettino auditel, la vive con ansia?
“L’ansia nasce quando mi attribuiscono necessariamente il dato di ascolto alto. Rivendico la libertà di sbagliare, sbaglierò tante volte e ho sbagliato tante volte. Non è l’ansia dello sbaglio ma quello che comporta quell’errore. Io l’ansia del bollettino auditel delle 10 l’ho imparata presto, non solo per me ma perché ho una azienda dove lavorano 300 persone.”

Se le dico che è la Regina della tv le fa piacere o si irrigidisce?
“Mi irrigidisco perché so cosa comporta, perché ogni passo falso che faccio non viene preso con clemenza. Arriveranno altri flop, in passato li ho fatti e li ho pagati. A volte uno se li dimentica ma io non me li dimentico.”

Ogni tanto si alza dal letto e dice “Mollo tutto e scappo via”?
“Mi capita spesso, come credo possa capitare a chiunque.”

Scappa anche dalla definizione di donna potente, perché?
“E’ l’immaginario che c’è intorno che ti attribuisce questo, io sinceramente non mi sento potente e non mi ci sono mai sentita.”

X Factor è in crisi di ascolti, The Voice non ha mai sfondato. Amici è ripartito con ottimi risultati, non teme però la saturazione per il genere talent?
“Io penso che gli ascolti per un talent puro sulla tv generalista siano quelli di The Voice. X Factor è un programma particolare che si basa unicamente sulla giuria, Amici si basa sui ragazzi. C’è una edizione che può andar bene, una che può andar male a seconda del cast. Non voglio dire che il cast del Grande Fratello fa il programma ma lo penso abbastanza.”

Amici Celebrities lo considera un esperimento riuscito o da rivedere?
“A fronte dei dati che sta ottenendo Canale 5 lo considero un grande successo, da parte mia e nemmeno della rete c’erano grandi aspettative. Ad Amici Celebrities manca la dimensione del sogno, del sacrificio, del potercela fare. Mostri la passione e non il talento, avessero avuto talento nel canto e nel ballo forse avrebbero fatto quello.”

Tornerà con una nuova edizione?
“Non lo so. Quando hai una società di produzione e ti chiedono di fare un programma difficilmente dici di no. Ho detto di no a The Winner Is quando me l’hanno riproposto, ho detto no al Summer Festival. In questo caso hai una struttura già in piedi e fai molta fatica a dire no.”

Michelle Hunziker, protagonista della staffetta alla conduzione, ha ricevuto moltissime critiche. I programmi della De Filippi può condurli solo la De Filippi?
“Non è vero, c’è una abitudine a vedere me in quel programma da anni. Se Michelle avesse potuto condurlo dall’inizio tutto questo non ci sarebbe stato. Il problema è stata la contemporaneità con Striscia la notizia, C’è posta per te è venduto in venticinque paesi e non ci sono io a condurlo.”

Amici Celebrities lo ha visto anche Milly Carlucci che tramite i legali ha inviato una lettera per presunte somiglianze con Ballando con le stelle. Le è dispiaciuto?
“Sì, un po’ mi è dispiaciuto. Capisco che Milly difenda Ballando con le stelle che è il suo programma storico ma mi è sembrato esagerato contestare il ballo del vip con il professionista. Magari non lo aveva ancora visto e ora ha cambiato idea. Adesso Mara (Venier, ndr) parte con un programma che si chiama ‘La Porta dei Sogni’, la richiesta di storie è assolutamente similare a C’è posta per te. Non mi sognerei mai di dare mandato ad un avvocato di scrivere alla Rai o a Mara. Oltretutto Ballando con le stelle ha un titolare del format, se si fosse sentito leso avrebbe potuto difendersi.”

Restando in tema Amici. Emma ha dovuto fare i conti nuovamente con un problema legato alla sua salute. Cosa le ha detto, anche di fronte ai vergognosi attacchi degli haters?
“Emma ha un carattere forte, è una che sopporta molto. Non la chiamo per dirle fregatene, cerco di farle capire che ci sono. Non con i modi classici perché con lei sono abbastanza inutili, le ho fatto una sorpresa e sono andata a una data dell’instore a cui non sarei mai andata in vita mia. Lei sa che ci sono anche se non mi chiede mai nulla.”

E’ vero che C’è posta per te è nato nel 1999 dopo una visita al Ministro dell’Istruzione Luigi Berlinguer?
“E’ vero, all’ingresso del Ministero mi avvicinano delle persone e mi consegnano una lettera da dare al ministro. Quando torno in macchina ci ragiono e nasce C’è Posta per te. Per un caso, è successo anche per Amici che è nato dopo che avevo ballato a C’è posta per te. Lì ho scoperto che c’era un mondo dietro le coreografie e che si poteva fare un programma.”

C’è posta per te continua a ottenere ascolti record e forse racconta l’Italia meglio dei talk show. Ci sono le difficoltà economiche, le corna sono diventate social.
“Che C’è posta per te sia lo specchio dell’Italia secondo me è vero. Tante storie che abbiamo raccontato incrociavano la crisi economica, aspetto che è un po’ diminuito nell’ultimo periodo con l’accesso di alcuni al reddito di cittadinanza, a volte motivata l’appartenenza a volte assegnato senza che ci siano le condizioni per averlo. Sulle corna social ha ragione, non c’è una storia che non è iniziata in chat. E’ vero che ci accorgiamo dei cambiamenti grazie a chi ci scrive e si racconta.”

Fassino incontrò la tata, Greggio e Iacchetti mandarono la posta a Salvini. E’ vero che nel 2005 Berlusconi declinò l’invito?
“E’ vero, quella volta saltò la sua partecipazione. Lo abbiamo invitato tante volte.”

Lo inviterà ancora?
“Dipende da chi ci scrive, dipende sempre dalla lettera. Non ho mai invitato pretestuosamente qualcuno. Tranne per alcuni casi, per esempio Greggio e Iacchetti con Salvini.”

E’ nella memoria di tutti Renzi ad Amici con il giubbotto di pelle, pochi sanno che Alessandro Di Battista si presentò ai casting per partecipare come attore.
“E’ vero anche se io non l’ho mai visto, all’epoca si presentavano in 50 mila. Non so se era capace o meno, da noi si sono anche presentati cantanti bravi, diventati famosi, che non sono stati presi.”

Non parla mai di politica, una scelta precisa?
“Assolutamente sì, è una scelta precisa. Parlo già troppo e ci sono già troppo, ci manca solo che parlo di politica.”

Il trono over di Uomini e Donne ottiene numeri da prima serata, 3 milioni e il 25% di share, meglio anche del trono classico. Un programma molto amato dal pubblico ma anche il più criticato. Giusto così o esagerano?
“Io lo rivendico il fatto che faccio Uomini e Donne, se pensassi che quello che dicono è giusto smetterei di condurlo. La verità è che mi diverto con il trono over, per il trono classico pensano troppo a quello che accade sui social e si fanno condizionare perdendo naturalezza”.

A Uomini e Donne è nata Giulia De Lellis, ora influencer da 4 milioni di follower. Ha scritto un libro sulle sue corna che ha venduto 100 mila copie e ha fatto storcere il naso a molti scrittori. Lei lo ha letto?
“Giulia me lo ha regalato ma non l’ho letto, c’ero quando gliel’hanno proposto perché mi ha chiesto cosa pensavo. Non è stupida, su di lei c’è un pregiudizio perché arriva da Uomini e Donne. Che il libro abbia avuto successo ci sta, è conosciuta e la sua storia d’amore è stata molto vista in tv. Non deve far storcere il naso agli scrittori, pensano che per arrivare si sono fatti il mazzo e ora una ragazza di Uomini e Donne è in cima alla classifica con la storia delle sue corna. Chi va in libreria a comprare il libro di Giulia magari prima non ci andava, non avrebbe comprato un libro diverso e forse ora, dopo averlo letto, proverà con un altro.”

Puntano troppo alla nicchia?
“Gli scrittori non si limitassero ad andare solo in alcuni programmi, aggiungessero altri programmi. Venissero anche a Uomini e Donne, se Cazzullo, per dire un nome, venisse a Uomini e Donne raggiungerebbe un tipo di pubblico che non ha. Se uno va solo nei programmi di nicchia si rivolgerà sempre a una nicchia allora non si può arrabbiare se la De Lellis vende centomila copie.”

Temptation Island Vip, altro programma di successo, ha mostrato una Marcuzzi più convincente. Era già successo con Ventura e Venier. Fa lifting rigeneranti alla carriere delle colleghe?
“La verità è che non c’è un conduttore o una conduttrice in grado di assicurare un risultato se dietro il programma non esiste. E’ molto più importante quello che accade dietro la telecamera che quello che può fare un volto tv. Se Alessia conduce un programma che non c’è sembra vuota, se dai un programma a chi è in grado il conduttore esce. Io avevo sperimentato Temptation Island personalmente nel modo sbagliato.”

A cosa si riferisce?
“Feci ‘Vero amore’ con lo studio e con la mia conduzione, avevo paura che all’epoca il pubblico non fosse pronto per un linguaggio diverso. La versione originale durava solo 45 minuti con i falò. Quando l’ho riproposto con Filippo (Bisciglia, ndr) mi guardavano tutti come se avessi fatto la scelta più assurda dell’anno. L’ho scelto perché volevo una faccia e un percorso simile a quello del concorrente, aveva fatto il Grande Fratello, era andato a riprendersi la fidanzata a La Talpa e mi sembrava la persona giusta.”

Ha visto lo show di Fiorello?
“Non l’ho ancora visto ma Fiore è bravissimo e capisco perché va a cercarsi un posto più protetto oppure quatto serate evento. Uno istrionico così non può essere quotidiano, è la differenza tra una utilitaria e una macchina sportiva.”

Quest’anno il Festival di Sanremo è nelle mani di Amadeus. Lei lo ha condotto nel 2017, cosa gli consiglierebbe?
“E’ nelle sue mani come era in quelle di Carlo quando l’ho fatto io nel 2017. Sono arrivata cinque giorni prima quando era già tutto pronto, quello che consiglio ad Amadeus è di essere se stesso. E’ bravo, non avrà alcun problema. La fregatura di chi fa il direttore artistico è la scelta dei brani, quella fa sempre discutere. Lui ha un passato radiofonico e una conoscenza musicale invidiabile, penso che saprà difendere ogni pezzo che avrà scelto.”

Lei ritornerebbe sul palco dell’Ariston?
“Sì ma con uno spirito totalmente diverso, ci tornerei solo per quello. Quando l’ho fatto ero appanicata come mai nella mia vita.”

Il suo rapporto con Mediaset è molto solido, ha detto che non riesce a dire no a Piersilvio Berlusconi. Lui le dice qualche no?
“Assolutamente sì, me ne ha detti tanti. Ogni volta che me li dice un po’ mi scoccia poi mi passa. Il ragionamento che fa quando mi dice no ha una base logica e lì sto zitta. Quando ho deciso di dare Amici a Discovery l’ho fatto sull’onda di una arrabbiatura, Mediaset per motivi economici voleva ridurre la parte della scuola, per me era importante perché la differenza tra Amici e gli altri talent è proprio quella. Lì un po’ mi offesi ma non sono una che mette sul piatto prime time, successi e scambi vari.”

La Rai a fasi alterne le blocca le ospitate.
“Lo trovo assurdo. Quella di Domenica In mi ha lasciato senza parole, ero stata inviata ed era tutto tranquillo. Queste cose non le capisco.”

La tv oggi deve avere degli steccati o non ha più senso?
“Quando la Rai stoppa le ospitate fa un errore, della concorrenza parliamo io, lei e altre trenta persone. Quando c’è un evento come Sanremo Mediaset si ferma ed è giusto che si fermi. Il pubblico guarda semplicemente la tv. Invidio alla Rai la capacità di creare gli eventi e la collaborazione tra tutti per la promozione di un prodotto. Noi a Mediaset siamo un po’ con i feudi. E’ un errore da parte di tutti, non mi escludo, perché un gioco di squadra ci deve essere.”

Non pagava le multe, rubava l’argenteria, truccava la vespa, chiamava i colleghi di sua madre per superare un esame. Che effetto le fa ripensare alla sua infanzia e adolescenza da ribelle?
“Sorrido, è una fase che devono vivere tutti. Potessi tornare indietro lo farei subito, rinuncerei a tutto per rivivere il periodo del liceo o dell’università. Lo rivivrei tutto facendo sempre le stesse cose.”

A 28 anni ha iniziato una relazione con un uomo, ai tempi sposato, che ne aveva 52. Anche quella è stata una forma di ribellione?
“Maurizio rappresentava un punto fermo, centrale. Io ero meno solida, vivevo una relazione con un ragazzo in qualche modo trascinata da sei anni. Sono arrivata a Roma ho visto un uomo intelligente che mi capiva ed era profondamente buono, mi ha conquistato. Non è stato facile spiegarlo ai miei genitori ma la mia non era una forma di ribellione.”

Costanzo ha detto: “Maria è l’amore della mia vita. Avrei voluto amarla non solo per sempre ma da sempre.”
“Lui è un gran paraculo (ride, ndr). Non è vero ‘da sempre’, il nostro matrimonio è durato più di tutti gli altri perché io ho rispettato il suo lavoro. A un certo punto ho iniziato a lavorare come lui perché era l’unico modo per stare con lui, lo guardavo e pian piano ho imparato.”

Ora per tutti è la De Filippi ma agli inizi era “la moglie di Costanzo”. Tra le righe le davano della raccomandata, ne soffriva?
“Non tra le righe, mi davano proprio della raccomandata. Ricordo la mia prima intervista su Sette con Sabelli Fioretti e la domanda fu proprio questa. Non soffrivo perché era la verità, quando feci il numero zero di Amici se non ci fosse stato Maurizio io non sarei andata in onda. Non sarei mai passata.”

Gabriele è arrivato nella sua vita quando aveva dieci anni, ha avuto paura di diventare madre di un bambino in parte formato?
“Ho avuto tantissima paura, il giorno prima di conoscerlo ero terrorizzata. Quando la prima volta ho visto la sua foto mi sono detta: ‘Adesso cosa faccio se non sono capace?’. Non ci si nasce madri, si impara con il tempo e si cresce insieme.”

Oggi lavora con lei?
“Sì, ogni tanto mi arrabbio quando non è puntuale sul lavoro. Non lo riprendo io ma ci sono persone deputate a farlo. Quando non si svegliava al mattino per andare al lavoro lo svegliavo, adesso non lo sveglio più perché è giusto che prenda un cazziatone.”

Fa il suo lavoro con successo, ha l’amore del pubblico, una bella famiglia e una stabilità economica. Cosa le manca?
“A volte la leggerezza, la leggerezza di fare delle cazzate. Vorrei non essere troppo pignola con me e con altri.”

Maria De Filippi si racconta al FQMagazine: “Dicono che sono potente ma non è così. Celentano? L’ho visto ferito, un mito può essere fragile”
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