In occasione dell’ultima tappa del motomondiale disputata a Valencia i riflettori si sono accesi fin dal venerdì non solo per le prove libere di Marc Marquez e Valentino Rossi, o per l’annuncio del ritiro di Jorge Lorenzo, quanto per le finali della MotoGP eSport Championship Series, il campionato virtuale organizzato da Dorna, con il supporto di Lenovo, in collaborazione con Milestone, azienda sviluppatrice e publisher dell’omonimo videogame ufficiale del motomondiale: MotoGP. Migliaia di aspiranti driver virtuali hanno partecipato alle qualifiche online che si sono disputate in tutto il mondo: solo i migliori 12 sono però arrivati a disputare il motomondiale virtuale vero e proprio, scelti dalle varie scuderie della MotoGP.
Tra loro c’è Andrea Saveri, driver che fa parte del talent lab italiano Pro2Be Esports e che ha scelto di correre per Ducati. Nella tappa finale di Valencia è riuscito a spodestare dal trono il due volte campione del mondo Lorenzo Daretti, in arte Trastevere73, conquistando il suo primo titolo iridato alla terza edizione della MotoGP Esports Championship Series. Due soli punti di vantaggio su Daretti alla fine delle prove simulate sui circuiti di Philip Island e Jerez, ottenuti grazie a due secondi posti: sono stati sufficienti per alzare il trofeo e vincere una BMW M135i xDrive. Insieme al titolo anche il premio Tissot Pole of Poles Award, consegnatogli da Jorge Lorenzo in persona, per il maggior numero di pole conquisate in stagione.
Andrea Saveri, conosciuto come AndrewZH, ha definito il venerdì di Valencia come il “più bel giorno della mia vita”. Saveri, oltre al gioco, è un appassionato della MotoGP, quella reale, e la vittoria ha un significato doppio. Come lui stesso spiega nell’intervista che abbiamo realizzato.
Da quanto tempo giochi al videogioco della MotoGP?
Ci gioco da molti anni, fin da piccolo, visto che i motori sono la mia passione e in particolare il mondo della MotoGP e delle due ruote!
Quando hai capito di poter trasformare la tua passione in una professione?
Diciamo che è nato tutto un po’ per curiosità. Precisamente da quando sono venuto a conoscenza della MotoGP eSport e delle esperienze che si potevano vivere nel paddock a contatto con il mondo della MotoGP: per me un sogno a occhi aperti.
Presi la decisione di provarci più seriamente e di mettermi in gioco, cercando la qualificazione agli eventi più importanti. Evento dopo evento le mie prestazioni sono migliorate, arrivando a fare pole position, vittorie e fino a raggiungere l’incredibile risultato di settimana scorsa: diventare Campione del Mondo. Da quando ho iniziato a fare risultati importanti ho capito che poteva diventare qualcosa di più di una semplice passione
Quante ore al giorno giochi o alleni? Cambiano gli orari quando ti avvicini alle date degli eventi più importanti?
Negli ultimi due anni, ovvero da quando mi sono avvicinato a questo mondo competitivo, al di fuori di qualificazioni e gare, difficilmente mi alleno. Sia per staccare un po’ sia per pensare ad altro. Quando invece si avvicinano gli eventi, inizio di solito un mese prima ad allenarmi, giocando 1 ora e mezzo al giorno circa, non tantissimo perché altrimenti la concentrazione si perde. Perciò preferisco fare 1 ora e mezza intensa piuttosto che giocare molte ore ma poi sprecare del tempo pensando ad altro.
Sei anche un appassionato della MotoGP su pista reale oltre che virtuale?
Assolutamente sì. La MotoGP reale è la mia più grande passione, la seguo fin da quando avevo 3-4 anni, non perdo mai una gara.
Hai mai pensato di passare a competere sulle moto reali? Credi sia possibile raggiungere tale obiettivo partendo da quelle virtuali?
Competere sulle moto reali era il mio sogno da bambino ma crescendo ho capito che purtroppo era difficilissimo per vari motivi. Perciò almeno per ora mi accontento di andare in moto per strada. Partendo da quelle virtuali è molto difficile però sicuramente può aiutare a mantenere alta la concentrazione e in particolare studiare meglio le traiettorie delle piste.
Parliamo della gara: come ti sei approcciato alla fase finale?
Arrivavo a Valencia da leader del campionato e sapevo di avere tutte le carte in regola per giocarmela fino alla fine, pur sapendo che sarebbe stato difficilissimo. Nel mese precedente alla gara ho cercato di perfezionare al meglio il setup della moto, di allenarmi sul giro secco per la qualifica e sul passo gara, andando a studiare nei minimi dettagli le due piste scelte dall’organizzazione per la finale.
Sei d’accordo con la regola dei punti doppi all’evento conclusivo?
La regola dei punti doppi all’evento finale ha reso sicuramente il tutto più spettacolare per il pubblico mentre per noi piloti impegnati nel conquistare il titolo rappresentava una grande incognita: anche un minimo errore poteva essere davvero fatale. Di conseguenza però c’era la certezza che la corsa al titolo si sarebbe decisa soltanto durante la finale di Valencia
Quanto è stato difficile tenere dietro il due volte campione del mondo Trastevere73?
Posso assicurare che non è stato semplice, sia per la pressione sia perché non dovevo commettere nessun errore. E ovviamente perché so che un vero osso duro. Ho cercato di rimanere freddo e non farmi prendere dall’emozione per finire la gara senza sbavature e senza dargli l’opportunità di superarmi.
Quando ti sei reso conto che la vittoria del mondiale era a portata di mano?
Fin dalla prima gara al Mugello: era arrivata la vittoria e di conseguenza avevo acquisito la consapevolezza di poter competere ad altissimo livello. Purtroppo nella gara successiva sono stato coinvolto in un contatto che mi ha fatto perdere molti punti. Perciò ad Aragon ero consapevole di non poter sbagliare, riuscendo alla fine ad ottenere una vittoria in gara 1 e un secondo posto in gara 2.
Pensi ci siano differenze insormontabili per uno spettatore tra assistere a una gara di MotoGP Esports e una di MotoGP reale?
Dal mio punto di vista chi è appassionato della MotoGP reale può divertirsi molto anche guardando una gara di MotoGP eSport, visto l’alto livello di questo campionato mondiale e dello spettacolo che è stato finora. In particolare quest’anno, con i primi tre piloti racchiusi in soli 5 punti nella classifica mondiale.
Quanto è importante per te il supporto di una realtà come Pro2Be? In che modo ti ha aiutato?
Pro2Be mi ha aiutato molto quest’anno, supportandomi prima e durante i weekend di gara, oltre ad essere sempre disponibili nei miei confronti e ad aiutarmi ad avere contatti con case e aziende importanti. Hanno indubbiamente svolto un ruolo cruciale nel mio percorso verso il titolo mondiale.
Qual è invece il rapporto con la Ducati? Come mai pensi abbiano scelto di puntare su di te?
Il rapporto con la Ducati è fantastico, indescrivibile, mi hanno accolto facendomi sentire a casa e mi hanno supportato durante il campionato. Da bolognese e tifoso di questo Team, diventare Campione del Mondo con loro è un sogno che si realizza. Magari prima o poi riuscirò a convincerli a farmi fare un giro sulla loro moto.
Progetti per il futuro: cosa ti aspetti dal 2020?
Dal 2020 mi aspetto una vera e propria svolta, sia per me che per il mondo degli eSport che anno dopo anno è sempre più conosciuto. Darò il massimo per difendere il titolo mondiale e spero in un anno ancora migliore di questo