“Noi abbiamo più volte detto che era utile un intervento pubblico proprio perché l’Ilva è un’attività strategica per il nostro Paese, ma per noi si parte dal piano industriale che un anno fa Mittal si è impegnato a realizzare, in termini di investimenti e di occupazione“. Il segretario generale della Cgil Maurizio Landini – ospite della diretta tv di “Accordi&Disaccordi”, il talk show politico condotto da Andrea Scanzi e Luca Sommi con la partecipazione di Marco Travaglio, in onda tutti i venerdì su Nove alle 22.45. ha commentato a caldo la dichiarazione del premier Giuseppe Conte all’uscita dell’incontro tra governo e vertici di ArcelorMittal riguardo alla possibilità di fare un intervento pubblico per salvare l’azienda di Taranto. “Essere un Paese industriale significa essere capaci di produrre dell’acciaio ben fatto. Noi dicevamo Cassa depositi e prestiti o un altro soggetto pubblico, che dentro alla società ci fosse anche una presenza pubblica sia per togliere alibi a chi dice che qui c’è un terreno ostile a chi vuole investire, sia per controllare che si faccia quello che si deve fare”, ha spiegato l’ex leader della Fiom.
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