Mafie

Gotha, il libro sui legami tra ‘ndrangheta, massoneria e servizi: “Lotta a mafia? Scomparsa da agenda, Calabria sia caso nazionale”

Un’inchiesta che ricostruisce la storia e le radici della ‘ndrangheta, per svelare i legami e i rapporti oscuri con il mondo della massoneria, della destra eversiva, dei servizi deviati e del mondo delle istituzioni. È lo scenario inquietante che emerge da ‘Gotha‘, il libro del giornalista Claudio Cordova, edito da Paper First e presentato a Roma insieme a Marco Lillo, vicedirettore de ‘Il Fatto Quotidiano’ e responsabile della collana di libri, e al procuratore nazionale Antimafia Federico Cafiero de Raho, che ha curato la prefazione del volume.
Un libro-inchiesta dal quale emergono amicizie, relazioni e collegamenti tra uomini di altissimo livello, pezzi deviati dello Stato e cosche. Un sistema in grado rafforzarsi, rigenerarsi e cambiare, al di là delle guerre tra clan, delle inchieste della magistratura, del sangue e degli arresti. Attraverso fonti giudiziarie inedite, ‘Gotha’ mostra come le famiglie calabresi siano state protagoniste di alcune delle storie più oscure d’Italia: dal tentato Golpe Borghese, alla strategia della tensione, passando per il rapimento di Aldo Moro, fino ad arrivare alla P2 e alla strategia stragista di Cosa Nostra, con gli attentati contro le istituzioni negli anni ’90. Una ‘ndrangheta in grado oggi di infiltrarsi ovunque, dall’economia, al sociale, dalla chiesa agli ambienti para-istituzionali, come i servizi segreti deviati, ma soprattuto nella politica. Anche grazie al suo rapporto con la massoneria. E, come ricorda lo stesso autore Claudio Cordova, è riuscita, grazie alla sua capacità di restare quasi sotto traccia, in silenzio, a diventare “la mafia più potente, la più ricca, in grado di essere presente e fare affari in tutti i continenti”. E lo Stato? “Ha dimenticato la lotta alle mafie, nella sua agenda non ce n’è traccia. Forse si è illuso di averle sconfitte con la fine della stagione delle stragi. Ma non è così”, ha rivendicato. E ancora: “La Calabria è stata un laboratorio criminale. Oggi lì succede di tutto, cose gravissime. Ma nessuno sa nulla. Potrà risollevarsi sotto il profilo politico, economico e sociale soltanto quando questo diventerà un caso nazionale