La vergogna di Pio XII. Gli autori riferiscono a più riprese sugli aiuti che molte chiese (San Paolo in testa) diedero agli ebrei così come agli uomini della Resistenza. Ma ricordano anche che in molti casi chiese e conventi rifiutarono di accogliere gli ebrei che cercavano un rifugio dopo il 16 ottobre.

Soprattutto esce male dalla vicenda Pio XII. Dovremmo saperne di più nel marzo del 2020, quando saranno aperti gli archivi del Vaticano che riguardano il suo Pontificato, ammesso che davvero tutto sia reso pubblico. Ma sappiamo già ora che Papa Pacelli – che era stato per 12 anni Nunzio Pontificio in Germania e dunque, grazie alle sue molteplici amicizie, era certamente al corrente della persecuzione degli ebrei in Germania e in tutta l’Europa occupata – era un filotedesco e non denunciò mai i crimini nazisti, mentre era un accanito nemico del comunismo, tanto che nel 1949 si spinse fino a scomunicare gli elettori comunisti italiani, con questo ingerendosi pesantemente nella politica italiana.

La mattina del 16 ottobre si recò da lui la principessa Enza Pignatelli per avvertirlo della razzia in corso al Ghetto e pregarlo di intervenire. Ma il Papa non ritenne di esporsi in alcun modo. I suoi collaboratori – e in particolare il Segretario di Stato Maglione – spiegarono che in Vaticano vi era una forte preoccupazione: “E’ attribuito al generale Stahel – aveva scritto in una nota lo stesso Maglione – un progetto di invasione del Vaticano da parte di truppe germaniche con lo scopo di sequestrare il Sommo Pontefice e trasferirlo in sede tuttora da destinarsi”.

Vi fu tuttavia – secondo gli autori – un “concordato privato”, un tacito accordo fra Vaticano e tedeschi in base al quale gli edifici religiosi furono rispettati, con l’eccezione di una incursione a San Paolo che L’Osservatore Romano stigmatizzò duramente, rivelando “la viva deplorazione della Santa Sede”. In sintesi, gli autori ricordano che secondo Renzo De Felice gli ebrei aiutati dalla Santa Sede nei mesi dell’occupazione nazista furono oltre 4mila. Ma si trattò esclusivamente delle scelte personali di religiosi coraggiosi, non di una linea dettata dal Vaticano. Va ricordato per correttezza che il Vaticano contribuì con 20 chili d’oro alla richiesta di 50 chili che i nazisti imposero agli ebrei.

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La persecuzione degli ebrei romani: una storia di orrori e vergogna da non dimenticare mai

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