La decisione, senza precedenti, presa per le condizioni dei viadotti Fado Nord e Pecetti Sud, al centro dell'inchiesta sui presunti falsi report. Il procuratore capo Francesco Cozzi: "Gravi ammaloramenti, ci sono criticità. Necessarie verifiche di Autostrade". De Micheli convoca Aspi al ministero. Il governatore Toti: "Stupefatto. La Liguria ora è isolata". L'Autorità Portuale: "In queste condizioni il porto di Genova resiste una settimana"
La procura di Genova ha disposto ad Autostrade per l’Italia di chiudere in entrambe le direzioni la tratta dell’autostrada A26 compresa tra l’allacciamento con l’autostrada A10, a Genova, e lo svincolo di Masone. La misura interessa circa 30 chilometri di tratta e, spiega la concessionaria, “viene assunta per consentire l’esecuzione di verifiche tecniche sui viadotti Fado Nord e Pecetti Sud”, quest’ultimo all’attenzione della procura di Genova nell’inchiesta, nata dopo il crollo del ponte Morandi, sui presunti report fasulli sullo stato di salute dei ponti.
I pm: “Gravi ammaloramenti” – Il procuratore capo Francesco Cozzi ha spiegato che sono stati “riscontrati gravi ammaloramenti” e “abbiamo segnalato criticità” che interessano il Fado in direzione Alessandria e il Pecetti in direzione Genova-Ventimiglia. I rappresentanti di Autostrade “hanno preso atto e sono intervenuti” e ora la procura “attende verifiche di sicurezza condotte dalla società concessionaria secondo le norme di legge”. La misura, insomma, è stata sostanzialmente imposta: senza una mossa della concessionaria di proprietà della holding della famiglia Benetton, il rischio sarebbe stato il sequestro. Questo pomeriggio lo stesso magistrato ha convocato il Direttore del Primo tronco che gestisce la rete autostradale ligure per comunicare i risultati delle perizie che avrebbero evidenziato un rischio di cedimento strutturale. La disposizione ‘suggerita’ dalla procura, secondo il governatore della Liguria Giovanni Toti, “riporta Genova agli anni 30” perché ora è “isolata”. E anche l’Autorità Portuale avverte che “il porto di Genova in queste condizioni può resistere al massimo una settimana”.
Il Pecetti nell’inchiesta – Il Pecetti è uno dei viadotti al centro dell’ordinanza di misure cautelari con la quale il gip del tribunale di Genova Angela Nutini nei confronti di dirigenti e funzionari di Autostrade e della sua controllata Spea Engineering. Quando viene deciso di far passare nella notte tra il 21 e il 22 ottobre 2018 sul quel ponte un trasporto eccezionale da 141 tonnellate, Andrea Indovino, addetto all’ufficio Controlli Strutturali di Spea, tra i destinatari delle misure, aveva detto: “Non è possibile una superficialità così spinta dopo il 14 agosto”, data del crollo del Morandi. Il Pecetti, stando alle carte, aveva subito la rottura di un cavo nell’agosto del 2018 e Maurizio Ceneri, responsabile del Cnd (Controlli non distruttivi) di Spea Engineering, con quel report ritenuto falso, ha poi compilato il documento che attestava falsamente la perdita di precompressione al 18% a fronte di quella reale del 33%. In questo modo fu permesso il passaggio del trasporto eccezionale. Un transito andato a buon fine e per cui venne tirato un sospiro di sollievo. Secondo il giudice per le indagini preliminari, l’ok arrivò perché c’erano delle “penali pesanti” e per via della “tipologia del cliente”.
Autostrade convocata dal ministero – In serata, il ministero delle Infrastrutture ha reso noto che “in merito alla chiusura della tratta dell’A26 tra l’allacciamento con l’A10 e lo svincolo di Masone” la ministra Paola de Micheli “ha convocato domani mattina il concessionario al fine di stabilire gli interventi urgenti per garantire la sicurezza e ripristinare la viabilità”. La decisione imposta dai magistrati – e attiva a partire dalle 21.30 – creerà notevoli difficoltà in ingresso e in uscita dal capoluogo ligure, tanto che il prefetto ha convocato una riunione d’urgenza con il sindaco Marco Bucci e il governatore ligure Giovanni Toti.
Toti: “Stupefatto, Genova isolata” – Il presidente della Regione si è detto “stupefatto” per una decisione “così drastica dopo un anno e quattro mesi dal crollo” del ponte Morandi. “Che fine hanno fatto i periti e i tecnici del ministero?”, si chiede affermando che ora la Liguria è “isolata” e dicendo di voler sapere ora “cosa farà il governo”. La A26 collega infatti Genova ad Alessandria fino a Gravellona Toce nella provincia di Verbania Cusio Ossola. Siamo tornati agli anni 30. Va bene il provvedimento per la sicurezza dei cittadini, ma il governo deve pensare anche all’economia di una città, deve garantire gli spostamenti e il primo sistema portuale italiano che ora è irraggiungibile. Spero che si chiarisca tutto questo”, lamenta. “Genova – ha aggiunto – ha fatto molto da dopo il crollo del Ponte Morandi, mi chiedo cosa hanno fatto gli altri oltre a parlare della revoca delle concessioni”. Poi ha precisato: “La situazione è difficile ma al primo posto viene la sicurezza dei cittadini ma bisognava aspettare un anno e quattro mesi dal crollo del Ponte Morandi?”.
L’Autorità Portuale: “Resistiamo una settimana” – Immediata la reazione anche dell’Autorità Portuale del Mar Ligure occidentale: “Il Porto di Genova in queste condizioni non può resistere più di una settimana”, ha detto il presidente Paolo Emilio Signorini. In ogni giorno, ha spiegato, “ci sono più di 4000 tir che partono e arriviamo dal nostro porto” e “tutto il Nord Italia produttivo dipende da noi e siamo alla vigilia di Natale”. Con la chiusura dell’A26, spiega Signorini, “tutto il traffico si scaricherà sulla A7 dove il traffico leggero è già intensissimo”.
I percorsi alternativi – Autostrade consiglia ai veicoli leggeri e autocarri fino a 7,5 tonnellate (esclusi autobus) “per la A26 dalla A10 uscire a Prà e proseguire fino a Masone tramite la SP 456 del Turchino; per la A10 dalla A26 effettuare il percorso inverso”. Per i veicoli pesanti superiori a 7,5 ton e autobus, invece, “per la A26 dalla A10 utilizzare la A7; per la A10 dalla A26 obbligo di deviazione sulla Diramazione Predosa Bettole, dalla quale, con fermo temporaneo e progressivo deflusso, sarà possibile procedere verso Genova lungo la A7. Potranno proseguire fino a Masone i soli mezzi pesanti con destinazione di scarico o carico nella zona collegata a tale svincolo”. Per quanto riguarda gli itinerari di lunga percorrenza, invece, Autostrade consiglia “per i collegamenti tra la A4, A26 e A21 verso la Toscana, utilizzare la A21 fino all’allacciamento con la A1 e da questa raggiungere Firenze o riprendere l’autostrada tirrenica tramite la A15″.