Nicola Tanno ha perso un occhio a causa di un proiettile di gomma sparato dalla polizia catalana mentre assisteva alle celebrazioni della vittoria della Spagna ai mondiali di calcio, quasi dieci anni fa. A Barcellona nell’ultimo mese è successo ad altre quattro persone, nonostante il loro utilizzo sia proibito in Catalogna dal 2014, grazie all’impegno di Nicola e di Stop Bales de Goma, l’organizzazione che ha fondato dopo l’incidente con altre vittime e che adesso sta lanciando una campagna per ottenere la sua proibizione in tutta la Spagna. “È un’arma sproporzionata rispetto alle proprie finalità, la tutela dell’arredo urbano, un contenitore dell’immondizia non può valere più di un occhio o della vita di una persona”, spiega Tanno, molisano di 33 anni, “È un’arma estremamente aleatoria, rimbalza, può colpire qualsiasi persona, non ferma i disturbi, l’unica finalità concreta a parte fare male è terrorizzare la gente”. L’uso dei proiettili di gomma non è autorizzato in Catalogna però è stato permesso dall’intervento della polizia nazionale spagnola, presente durante le recenti manifestazioni. Diversi tipi di proiettili di gomma sono stati utilizzati recentemente anche in Cile e a Hong Kong. In Europa il loro uso è permesso solo in alcuni paesi: la Grecia, la Spagna, la Polonia e Francia. “Ci sono stati 24 feriti durante l’ultimo anno“, racconta Arié Alimi, avvocato e parte della ong Human Right League che segue le vittime francesi, molte di loro sono state colpite durante le manifestazioni dei gilet gialli. “Si tratta di un’arma militare che non deve essere usata durante le manifestazioni”
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