"Nessuno ha pensato che l’aggressività potesse venire da qualcun altro che da me", dice il cantante. Anche se non esistono referti medici che provino violenze su di lui. Sul corpo di Marie invece sono stati trovati i segni di almeno 20 colpi, ossa del naso fratturate, due nervi ottici staccati, una ferita sull’arcata sopracciliare dovuta agli anelli di lui e segni in ogni parte del corpo. "È successo nella follia, nella furia. È difficile descriverlo precisamente"
Di quella notte tra il 26 e il 27 luglio del 2003 Bertrand Cantat non ha mai parlato se non davanti alla giudice lituana che lo fece arrestare. Quella notte, il cantante dei Noir Desir picchiò brutalmente la sua compagna, Marie Trintignant. E ora l’emittente francese M26 ha deciso di mostrare parte della sua deposizione. “È diventata molto aggressiva, isterica, mi ha dato un pugno in faccia, poi sul collo, avevo segni dappertutto”. Parole che rimbombano come fossero gridate in una grande stanza vuota, nella giornata mondiale contro i femminicidi: nel video, Cantat insiste sul fatto che la compagna fosse “isterica”.
La deposizione risale al 23 agosto del 2003, cioè tre settimane dopo la notte del massacro: “Nessuno ha pensato che l’aggressività potesse venire da qualcun altro che da me”, dice il cantante. Anche se non esistono referti medici che provino le presunte violenze su di lui. Sul corpo di Marie invece sono stati trovati i segni di almeno 20 colpi, ossa del naso fratturate, due nervi ottici staccati, una ferita sull’arcata sopracciliare dovuta agli anelli di lui e segni in ogni parte del corpo. “È successo nella follia, nella furia. È difficile descriverlo precisamente – dice il leader della band francese – Ho agito in preda alla rabbia e da lì ho cominciato a schiaffeggiarla. Non erano piccoli ma grandi schiaffi, non posso mentire. Avevo anelli sulle dita. Erano grandi colpi come questo. Quattro, cinque, sei volte. Forte”.
Cantat mostra le mani come a voler rappresentare quello che sta dicendo. “Ho cercato di buttarla sul divano, ma è caduta accanto, e ha battuto la testa” . Poco dopo è arrivato il fratello della vittima, Vincent Trintignant, che voleva portare Marie in ospedale. Perché non è andata così? “Cantat diceva che bisognava lasciarla dormire, che sarebbe passato tutto con un’aspirina al suo risveglio. Sembrava sincero e non ero troppo preoccupato perché non c’erano tracce di sangue“. E invece proprio il ritardo nel soccorrerla potrebbe essere stato decisivo: la Trintigrant, 41 anni, venne soccorsa solo nelle prime ore del mattino e morì il primo agosto per un edema cerebrale nonostante avesse subito due interventi. Ed è per questo che all’uomo è stato contestato l’omicidio preterintenzionale e non quello volontario. Durante la puntata trasmessa da M26 sono state fatte ascoltare anche le dichiarazioni del fratello di lui: “Nel mondo dello spettacolo aveva la reputazione di essere una persona squilibrata, fragile e addirittura violenta. Era la ragazza giusta per fare festa e sesso”. Parole che cercano di incolpare la vittima. Nel programma si racconta anche la storia della moglie del cantante, Krisztina Rady: la donna si è tolta la vita e ha lasciato una lettera ai genitori dove raccontava di alcune violenze subite dal marito. Cantat fu condannato a 8 anni: nel 2004 il trasferimento in un carcere francese e dal 2007 i permessi di semilibertà. Nel 2010 è tornato a essere un uomo libero.