Confesso che non ho ancora capito in modo chiaro le implicazioni legate all’approvazione del Mes: fondo salva Stati. Mi pare che non si tratti di una diatriba di natura economica, anche se questo fondo è finanziario, ma di tipo psicologico.
Alcuni paventano il fatto che il solo dispiegamento di una protezione faccia apparire più traballante l’economia degli Stati più indebitati come l’Italia. Sarebbe come se in un circo porre una rete protettiva sotto l’equilibrista lo faccia apparire agli occhi degli spettatori meno sicuro di sé. Una percezione di fragilità che, in una economia ove i compratori di debito pubblico sono suscettibili, potrebbe provocare fuga di investimenti e innesco della caduta.
Sul versante opposto altri paventano che l’equilibrista, proprio perché ha la rete sotto, si metta ancora più a volteggiare ponendosi scriteriatamente in pericolo. Traduzione: per l’Italia sarebbe la tendenza dei governanti a fare allegramente ancora più debiti, tanto c’è la protezione del fondo salva Stati. Fra le regole di questo fondo era stata inserita una clausola, poi da quello che ho capito abolita, che poneva a carico dei creditori una parte delle conseguenze dell’eventuale caduta di uno Stato in un baratro finanziario in cui debba intervenire il salva Stati. Il fatto stesso di proporre questo meccanismo poneva ai creditori dei dubbi e avrebbe, a detta di alcuni, innescato una crisi.
Insomma assistiamo a un progetto economico di grandissimo rilievo, mille miliardi di euro, che si gioca tutto sulle aspettative psicologiche e sulle reazioni e controreazioni emotive degli investitori. Mi sono venuti in mente esperimenti di psicologia sperimentale in cui si induceva in un componente di un gruppo un comportamento di fuga. Sempre la fuga di qualcuno innescava negli altri membri di una folla una fuga precipitosa anche se non si intravedeva alcun pericolo. L’istinto gregario, che si è sviluppato nei millenni salvandoci da tanti pericoli, dispiega in queste situazioni tutta la sua forza. In campo economico l’effetto gregge pare fare la fortuna di addetti ai lavori che usano i risparmiatori come “parco buoi” per piazzare schifezze economiche come se fossero prelibatezze o per sfruttare la fuga in massa per rifarsi acquistando a prezzi bassi.
Il problema reale del fondo salva Stati è che non ha un afflato emotivo che lo sorregga; per usare un parolone spesso abusato, un’anima. Solo una presa di posizione chiara dei 19 Paesi dell’area euro volta a dare una prospettiva di crescita del progetto di integrazione europea può fornire quella spinta emotiva che occorre per rendere questo fondo economico realmente utile. D’altro canto se noi guardiamo la natura solo ciò che progredisce vive, nel caso contrario rinsecchisce. Anche l’unione economica dei 19 Stati dell’euro è destinata ad appassire tra le polemiche se non progredisce.