Una strage di pecore nel Mar Nero. Sono circa 14mila gli ovini annegati dopo che, domenica 24 novembre, la nave mercantile Queen Hind che trasportava gli animali, si è rovesciata nel Mar Nero, al largo della costa rumena. La nave era partita dal porto di Midia, vicino alla città di Costanza. I membri dell’equipaggio sono stati tratti tutti in salvo, come una 30ina di pecore che in qualche modo sono riuscite a liberarsi dall’angusta stiva in cui erano trasportate e pigiate all’inverosimile. Alcune pecore superstiti sono state ritrovate a nuotare di fianco alla nave ribaltata, mentre altre hanno nuotato per circa un chilometro toccando la riva. “Ne abbiamo salvato un piccolo numero”, ha confermato Ana-Maria Stoica, portavoce dei servizi d’emergenza di Costanza.
Sul sito della Bbc si possono vedere alcune foto delle pecore esauste tratte in salvo coricata a poppa di piccole imbarcazioni della guardia costiera. L’equipaggio della nave era composto da una ventina di cittadini siriani. Solo uno di loro è stato portato in ospedale per ipotermia. Ancora ignote le cause del ribaltamento della nave mercantile destinata con il suo carico di bestiame all’Arabia Saudita. Il porto di Midia è utilizzato principalmente per stoccare e trasportare petrolio, ma è spesso utilizzato per trasportare animali vivi dalla Romania, paese tra i più attivi nella Ue per il trasporto bestiame. Diverse le proteste sia dal mondo animalista che dall’associazione allevatori ed esportatori di bestiame rumeno, la Acebop, che si è detta “scioccata dal disastro” e che ha già dichiarato che se non si riuscirà a proteggere il bestiame nelle lunghe distanze, questo tipo di spostamento andrà “apertamente vietato”.