Roma, 2 apr. (Adnkronos) - La mobilità aziendale è un elemento decisivo per la gestione dei costi e il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità delle aziende, soprattutto in un momento storico caratterizzato da una generalizzata incertezza geopolitica, economica e normativa. È quanto emerge dall’analisi di Arval Mobility Observatory, il centro studi di Arval che analizza e prevede le tendenze nel mondo della mobilità e che, anche quest’anno, ha pubblicato il Barometro delle Flotte Aziendali e della Mobilità.
Da questa edizione emerge che per un’azienda su tre la sfida principale è rappresentata dal contenimento dell’aumento del Tco, in crescita di 11 punti percentuali rispetto alla precedente rilevazione. Seguono la necessità di adeguarsi alle politiche pubbliche restrittive in materia di veicoli termici e la promozione di una guida sempre più responsabile verso i propri collaboratori.
I dati e la tecnologia, in questo contesto, continuano a giocare un ruolo fondamentale: saper leggere, interpretare e trasformare i dati in strategie operative concrete garantisce alle aziende di migliorare la gestione della loro mobilità e di affrontare le sfide con maggiore sicurezza. Questo approccio data driven si sta affermando come un asset strategico all’interno delle aziende, tanto che il 64% sta già utilizzando o pensa di utilizzare nei prossimi tre anni i dati provenienti dal veicolo, per un incremento del 7% rispetto allo scorso anno, a conferma della consapevolezza delle aziende dell’importanza della telematica.
Rimane forte l’attenzione delle aziende italiane verso l’adozione di alimentazioni alternative. A spingere verso l’inserimento in flotta di veicoli a basso impatto ambientale è la necessità di rispettare la propria politica di Csr (34%) mentre, nonostante l’attenzione alla riduzione dei costi, pesa meno la volontà di risparmiare sulle spese di carburante (26%). Più lenta si dimostra invece la transizione delle flotte di veicoli commerciali e, in questo scenario, si prevede che, entro tre anni, un’auto su quattro sarà 100% elettrica mentre, per gli Lcv, il rapporto sarà di uno a cinque.
Dall’indagine, emerge poi che sei aziende su dieci hanno già installato, o pensano di farlo nei prossimi 12 mesi, punti di ricarica presso le sedi aziendali, il 58% supporta l’installazione di punti di ricarica domestica e la metà delle aziende prevede rimborsi per le spese energetiche effettuate presso punti di ricarica pubblici. Questi numeri dimostrano come la definizione di una adeguata charging strategy per la propria flotta si riveli sempre più strategica per le aziende, tanto che quelle che già l’hanno strutturata o lo faranno nel prossimo futuro sono ben l’86%.
In linea con gli anni scorsi, continua il trend che vede i gestori della mobilità aziendale ottimisti in merito alla potenziale crescita della flotta. Il 93% degli intervistati, infatti, dichiara che nei prossimi tre anni la flotta aumenterà o rimarrà stabile. Tra le motivazioni, oltre a un incremento del business, crescono le ragioni legate alla gestione della mobilità di tutti i propri dipendenti: le tematiche Hr sono citate nel 61% dei casi, la proposta di veicoli condivisi ai dipendenti nel 45%, l’offerta di veicoli anche ai dipendenti che non ne avrebbero diritto nel 36%, rafforzando così il ruolo del welfare aziendale sul futuro delle flotte. L’attenzione alle esigenze dei dipendenti risulta prioritaria anche per quanto riguarda l’adozione di soluzioni di mobilità alternative al noleggio auto, oggi già scelte o implementate entro i prossimi tre anni dall’83% delle aziende.
Il corporate car sharing, il bike sharing, il car pooling, le app per prenotare servizi di mobilità o le card per pagare i diversi servizi di mobilità servono per essere in linea con le politiche di Csr aziendali (45% dei casi) ma anche per attrarre o trattenere talenti (43%), per rispondere o anticipare nuove normative sulla mobilità dei dipendenti (34%), per migliorare l’employer branding (26%) e perfino per migliorare la produttività dei dipendenti (9%).
“I risultati del Barometro 2025 evidenziano l’impegno delle imprese nel combinare innovazione ed efficienza operativa - dichiara Massimiliano Abriola, Head of Consulting&Arval Mobility Observatory di Arval Italia - La tensione verso la sostenibilità si affianca alla ricerca dell’ottimizzazione dei costi qualificando elettrificazione, sharing e dati come gli abilitatori tecnologici della mobilità che soddisfa vincoli di Tco e obiettivi Esg”.