Nonostante lo scontro con Luigi Di Maio, il premier Conte è riuscito a spuntarla su Invitalia con l'obiettivo di sbloccare non solo le partite Ilva e Alitalia. Tra i dossier spinosi anche Popolare di Bari, che potrebbe essere rilevata dalla controllata Mediocredito centrale, guidata dal nipote del presidente della Repubblica Bernardo Mattarella
Infornata di nomine alla Cassa Depositi e Prestiti. Con il Pd che la fa da padrone, il Movimento 5 Stelle che prende solo le briciole e il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, che decide di rinnovare il numero uno di Invitalia, Domenico Arcuri, da dodici anni alla guida controllata del Tesoro che spartisce contributi pubblici nel Mezzogiorno. Nonostante lo scontro con Luigi Di Maio, Conte è riuscito a spuntarla su Arcuri assicurandosi un’alleanza di ferro con Invitalia con l’obiettivo di sbloccare non solo le partite Ilva e Alitalia.
Fra i dossier spinosi c’è anche Popolare di Bari che, secondo indiscrezioni, potrebbe essere rilevata dalla controllata Invitalia Mediocredito centrale, guidata dal nipote del presidente della Repubblica, Bernardo Mattarella. Il salvataggio della banca barese è del resto una spina nel fianco del Pd. Dopo l’uscita di scena dello storico patron Marco Jacobini, l’istituto pugliese è stato affidato a Vincenzo De Bustis, banchiere in passato regista di operazioni discusse come quella di Banca 121, poi a Montepaschi e infine a Deutsche Bank, ma soprattutto manager vicino a Massimo D’Alema. Quest’ultimo è del resto vicino anche a Rodolfo Errore, neopresidente di Sace, la controllata Cdp specializzata in assicurazione delle commesse internazionali. Errore sarà affiancato in Sace dal futuro ad Pierfrancesco Latini, responsabile rischi della stessa Cdp e manager vicino all’attuale amministratore delegato della Cassa Depositi e Prestiti, Fabrizio Palermo. Di area Pd anche i consiglieri Mario Giro, ex viceministro degli esteri con Paolo Gentiloni, e Roberto Coviancich, già deputato nella scorsa legislatura. Di area renziana il presidente di Sia, Federico Lovadina, già presidente di Toscana energie, vicino a Maria Elena Boschi.
Tornando ad Invitalia, andrà anche un altro manager vicino al Pd: Andrea Viero, indicato dal ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli. Nella controllata di servizi assicurativi destinati all’export, Simest, assumerà l’incarico di presidente Pasquale Salzano, ambasciatore italiano, ex manager Eni, nonché amico di Marco Carrai. Sarà suo anche il compito di gestire le relazioni istituzionali della stessa Cassa Depositi e Prestiti. La vicepresidenza andrà all’avvocato Roberto Rio, in passato consigliere per le relazioni internazionali dell’ex ministro Pd, Andrea Orlando. La poltrona di amministratore delegato sarà invece di Mauro Alfonso, proveniente da Cerved e vicino al Movimento 5 Stelle. Guideranno Fintecna Vincenzo Delle Femmine e Antonino Turicchi, selezionati direttamente dal Tesoro. Il tandem Giorgio Righetti e Marco Doglio, espressione delle Fondazioni bancarie, guideranno Cdp immobiliare e Cdp investimenti sgr, mentre il Fondo italiano d’investimento sgr è stato affidato a Antonio Pace, anche lui proveniente dal mondo bancario. Per Sia ci sarà Federico Lovasina, vicino a Matteo Renzi, e Fabio Massoli, interno Cdp. Infine per Salini Impregilo è stato indicato il nome dell’ex EY Donato Iacovone, che dovrà portare avanti il Progetto Italia, il piano di Salini per inglobare Astaldi e altri rivali creando il polo nazionale delle costruzioni. Con l’aiutino di Cdp.