E i numeri le danno ragione: in dieci anni è passata dall’agriturismo di famiglia, coi tutorial culinari su YouTube da 100 mila visualizzazioni, alla lista dei 50 personaggi più influenti sui social in Italia secondo Forbes. La “casalinga” di Altidona è diventata un brand
I tele-fornelli hanno una nuova star: Benedetta Rossi. A colpi di “l’ho fatto in casa per voi“, pollicione sinistro alzato e immancabile piatto grondante prelibatezze nella mano destra, in pochi anni la biologa marina marchigiana ha surclassato le sonieperonaci, le tessegelisio e soprattutto le benedetteparodi, balzando in vetta alla classifica delle cuoche più amate della tv. Prima ha sbaragliato la concorrenza sui social – con 5 milioni di seguaci, sta nell’olimpo di Facebook con Bebe Vio, Gianni Morandi e Fiorello – facendo ombra a quasi tutti i foodblogger (molti dei quali, ormai, rimasti incagliati nei meccanismi del marchettificio più prevedibile), poi si è stagliata come un vero e proprio fenomeno tra migliaia di copie di libri venduti e un programma tutto suo in tv.
Senza troppo clamore, la seconda stagione del suo Fatto in casa per voi è diventata la killer application di FoodNetwork (canale 33 del DTT), capace di triplicare la media di rete che con lei ai fornelli passa da 0,50 a 1,62% di share, imponendosi come il programma più performante della rete foodies del gruppo Discovery. Partita dai tutorial sgangherati su YouTube, dove forniva le ricette ai clienti del suo agriturismo, si è conquistata il suo posto al sole in (anche grazie al marito Marco, suo braccio destro) senza mai snaturare la propria identità e restando costantemente in bilico tra anti-divismo e timidezza patologica: cresce il successo ma lei resta impacciata davanti alla telecamera, quasi a disagio, con quell’espressione da “ma che ci faccio qui?”. Forse per questo ha resistito alle sirene tentatrici de La prova del cuoco.
Basta uscire dalle pieghe dei dati Auditel e allontanarsi da curve nere e share, per osservare meglio il “caso” Benedetta Rossi. Sui social è adorata dai fan, ai firma copie dei suoi libri si contano anche mille persone alla volta (com’è accaduto a Roma). Piace quell’aria da vicina di casa che ti bussa alla porta la domenica mattina e ti dice “ho fatto la crostata, te ne ho portato una fetta”, e perché dalla cucina basic (niente elettrodomestici griffati in primo piano, niente abbattitori, al massimo il classico frullino) del suo casale ad Altidona, poco più di 3 mila anime in provincia di Fermo, porta in tv una sferzata di provincia, quel “paese reale” che il piccolo schermo ignora in maniera sistematica.
La Rossi è contemporaneamente un po’ l’anti Parodi, un po’ la Wilma De Angelis 2.0 – la cantante ha cucinato per oltre dieci anni sull’allora TMC, con una serie di programmi ideati da Paolo Limiti, abusando di margarina (mentre la Rossi predilige l’olio di semi di girasole, anche per la pasta frolla). Il suo Fatto in casa per voi è il trionfo delle cose semplici, del pranzo della domenica, è la celebrazione senza troppa liturgia della cucina nazional popolare che guarda alla pancia e al palato del pubblico più che al gastro-fighettismo autoreferenziale. Se la Parodi spadellava in tacco 12, la Rossi inforca le ballerine. Se Sky porta ai fornelli le celebrities, la Rossi nella sua cucina fa entrare al massimo zia Daniela e zia Rossella. Tutti usano la planetaria? Lei impasta a mano. “Ho più contatto con l’impasto, so abituata a fa cossì”, replica moltiplicando la s marchigiana. Il picco trash? I lavoretti fatti in casa, dalle tovagliette ai porta the, brutti come quei lavoretti fatti nei noiosi pomeriggi d’estate all’oratorio.
E mentre Barbieri & co. sbraitano per l’impiattamento, lei pensa più alla sostanza che alla forma. Del resto, non è una chef – e lo rivendica con orgoglio – spiegando senza birignao di essere un’autodidatta che ce l’ha fatta. E i numeri le danno ragione: in dieci anni è passata dall’agriturismo di famiglia, coi tutorial culinari su YouTube da 100 mila visualizzazioni, alla lista dei 50 personaggi più influenti sui social in Italia secondo Forbes. La “casalinga” di Altidona è diventata un brand.