“Se il governo reggerà? Ci sono dei dilettanti allo sbaraglio, è difficile capire cosa abbiano in testa“, parola di Gino Paoli. Il cantautore classe 1934 attacca il governo giallorosso non risparmiando il leader del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio: “Le disgrazie non vengono mai da sole anche se la disgrazia è generale”, ha dichiarato a Un Giorno da Pecora, programma in onda su Radio1 condotto da Geppi Cucciari e Giorgio Lauro.
L’artista è amico di vecchia data e concittadino di Beppe Grillo, a lui riserva parole di tutt’altro genere: “Beppe è una gran brava persona. E’ partito per far qualcosa per cambiare il mondo, per i suoi figli. L’unico rimprovero che gli faccio è che queste cose si fanno a diciotto anni, non a settanta. La sua buona fede però è assolutamente chiara”. Paoli nel corso del suo intervento svela anche un retroscena sul comico prima della sua discesa in politica: “Facemmo una riunione per convincere Grillo a non creare il Movimento. C’eravamo io, Renzo Piano, Arnaldo Bagnasco e mia moglie. Quello più cazzuto era sempre Renzo Piano, il quale diceva che la politica si fa col proprio mestiere”.
Il musicista aveva avuto esperienze in questo settore, nel 1987 si era presentato alle elezioni con il Partito Comunista Italiano ma una volta eletto si era iscritto al Gruppo Indipendente di Sinistra, cinque anni dopo con la mancata rielezione aveva detto addio alla politica. Anni dopo ha ricoperto anche il ruolo di assessore alla Cultura nel comune di Arenzano: “Io per convincere Beppe a non farlo dicevo qualcosa delle mie esperienze. In politica ti devi adeguare, ma se affronti la politica con la mentalità mia e di Grillo è difficile.”
“L’unica canzone che potrebbe andare bene per questo governo è ‘Senza fine‘, come augurio diciamo”, ha concluso scherzando sul finale. Il cantautore molto presto tornerà sul piccolo schermo con una serata evento su Rai1, RaiPubblicità, concessionaria pubblicitaria del servizio pubblico, ha infatti annunciato nei suoi listini la messa in onda per sabato 14 marzo 2020.