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Libia, scontri tra forze di Haftar e Sarraj in impianto Eni: ‘Bloccata produzione di petrolio’

"Ci sono stati attacchi aerei alle porte del campo petrolifero di El Feel", ha riferito su Twitter il presidente della National Oil Corporation, Mustafa Sanalla. Il portavoce dell’Esercito nazionale libico di cui Haftar è comandante generale ha annunciato che "bombardieri dell’aviazione" hanno "compiuto raid" riuscendo a "distruggere cinque blindati oltre a un mezzo che trasportava munizioni" e "prendendo di mira una concentrazione di elementi" delle milizie di Tripoli

Scontri tra le forze del governo di accordo nazionale libico (Gna) del premier Fayez al-Sarraj e quelle del generale Kahlifa Haftar hanno causato la chiusura di un giacimento petrolifero operato da Eni assieme alla Compagnia petrolifera nazionale (National Oil Corporation) libica, quello di El Feel (l’elefante). La sospensione delle attività sino alla fine delle operazioni militari è stata annunciata dalla stessa Noc su Twitter. L’impianto è situato nei pressi di Sabha, nel sud della Libia.

“Ci sono stati attacchi aerei alle porte del campo petrolifero di El Feel e all’interno di un compound abitativo nel campo utilizzato dal personale Noc”, ha riferito su Twitter il presidente della Noc, Mustafa Sanalla. Il portavoce dell’Esercito nazionale libico di cui Haftar è comandante generale, Ahmed Al-Mismari, ha annunciato su Facebook che “bombardieri dell’aviazione” hanno “compiuto raid” riuscendo a “distruggere cinque blindati oltre a un mezzo che trasportava munizioni” e “prendendo di mira una concentrazione di elementi” delle milizie filo-Sarraj.
Dopo aver segnalato che “rinforzi militari affluiscono sul luogo per assicurare l’espulsione dei sabotatori del giacimento”, Mismari nel pomeriggio ha potuto annunciare: “ritirata dei gruppi armati dal giacimento” verso l’area agricola di Tassawa “dopo aver subito una forte incursione aerea”.

In mattinata la “Forza di protezione del Sud della Libia”, affiliata al Gna sotto la guida del comandante Hassan Moussa, aveva annunciato su Facebook di aver preso il controllo del campo petrolifero situato a sud-ovest di Sabha, nel bacino di Murzuq, e nelle mani delle forze Haftar dal 21 febbraio. Il sito Libya al-Ahrar, citando una “fonte militare”, aveva precisato che conquista era avvenuta “senza scontri e dopo negoziati”.

Dopo aver annunciato “attività militari nella regione del giacimento di petrolio di El Feel” senza segnalare alcun danno materiale o a persone, la Noc ha reso noto sempre su Twitter che “i dipendenti al giacimento sono in aree sicure ma non possono riprendere i loro normali compiti. La produzione rimarrà chiusa fin quando l’attività militare non cesserà e tutto il personale militare sarà ritirato dall’area di operazioni della Noc”. El Feel della joint venture Mellitah Oil and Gas è un importate giacimento con una produzione giornaliera comunemente stimata in 70-75 mila barili di petrolio. Sabha, la città nei pressi della quale si trova, è a circa 650 km in linea d’aria a sud di Tripoli.

Unsmil, la missione delle Nazioni Unite in Libia, ha espresso “seria preoccupazione per le violenze al giacimento di El Feel” operato da Noc ed Eni, che “minaccia la sicurezza dello staff e l’interruzione della produzione da 75mila barili di petrolio al giorno”.