Neppure il più ottimista dei tifosi del Napoli avrebbe scommesso su un risultato positivo degli azzurri ad Anfield, contro il Liverpool. E invece gli uomini di Ancelotti sfiorano l’impresa nella quinta giornata di Champions e, soprattutto si mettono a un passo dalla qualificazione agli ottavi.
Nella giornata delle multe, alcune particolarmente salate pare, con Insigne lasciato a casa per un quantomeno singolare mal di gomito a prova di antidolorifico e dopo una conferenza stampa surreale, pareva quasi segnato il cammino del Napoli contro un Liverpool che nelle ultime dieci partite ha vinto nove volte. Per contro Mertens e compagni tra ammutinamenti, polemiche, silenzi stampa e prestazioni pessime non vincono dal 23 ottobre, in Champions col Salisburgo. Ancelotti schiera la difesa a 3 formato Champions e nel primo tempo mostra di aver ragione, irretendo Klopp come spesso gli è capitato in carriera e passando in vantaggio presto.
Il gol di Mertens è un gioiello: scappa a Van dijk e, defilatissimo, lascia partire un mezzo esterno che trova l’unico angolo non coperto da Alisson. Esultanza blanda per il belga, tra i big dell’ammutinamento e forse via a gennaio. Un altro dei capi ammutinati è per distacco il miglior in campo di stasera: Allan, fresco di maxi multa e con Adl che pare gli abbia comunicato che gli tratterrà metà stipendio, torna a correre e sradicare palloni come il suo avatar “Taz”, il diavolo della Tazmania dei cartoni animati. In panchina a sorpresa Callejon, altro ammutinato: Di Lorenzo, unica buona notizia di una stagione sciagurata non lo farà rimpiangere e anzi, per personalità e sfrontatezza mostrate ad Anfield lascia presagire una carriera in crescendo.
Nel primo tempo il Liverpool combina poco mentre il Napoli seppur timido e impreciso potrebbe anche raddoppiare: a prescindere dall’intesa tra Mertens e Lozano pare che questa formazione giovi al Napoli perché permette anche la passività, la difesa a oltranza e la ripartenza: all’italiana, direbbero i più ageè… da provinciale, da piccola, direbbero i maligni. Ma il Napoli non ha la forza e la testa per reggere a lungo ai campioni d’Europa. Il pareggio arriva nella ripresa e da calcio d’angolo, una delle note dolenti della squadra di Ancelotti. Lovren va in terzo tempo in testa a Mertens, la stazza è diversa e il croato ha modo di dare forza e direzione alla palla, insaccando.
Ma è un secondo tempo tutto di fatica per il Napoli : il Liverpool corre dieci volte di più degli azzurri e li chiude in difesa pur non creando grosse occasioni anche grazie alla prestazione particolarmente buona, finalmente, della coppia Koulibaly (stasera capitano) Manolas con l’aggiunta di Maksimovic. Alla fine il punto va bene a entrambe: al Liverpool cui basterà non perdere a Salisburgo e al Napoli cui basterà non perdere in casa col Genk già eliminato e certo dell’ultimo posto.
Ma a prescindere dai calcoli è una gara che dovrebbe suggerire una svolta in casa Napoli: se in due gare col Liverpool, ad oggi tra le migliori tre squadre al mondo, si esce imbattuti e con quattro punti appare incomprensibile che tra queste due gare ci siano prestazioni terribili, punti buttati, poca voglia e una situazione mai vista in una squadra di calcio stabilmente in Europa da un decennio.
La buona gara e la prospettiva di giocare un ottavo di Champions suggerirebbero a squadra e società di serrare i ranghi e voltare pagina con scuse da un lato e le multe annullate dall’altro visti gli introiti che garantiranno gli ottavi Champions…sarebbe buon senso.