Un altro rinvio. La lotteria degli scontrini prevista dalla legge di Bilancio per il 2017 del governo Gentiloni e tante volte rimandata slitta ancora. Nonostante Agenzia delle Dogane e Entrate, fino a due mesi fa, assicurassero che il provvedimento anti evasione sarebbe partito a gennaio 2020 come previsto. Garantendo ai consumatori di poter partecipare all’estrazione di premi mensili dai 10mila ai 50mila euro e un premio annuale da 1 milione di euro. A prevedere l’ennesimo slittamento, al primo luglio 2020, è un emendamento dei relatori al decreto legge fiscale, presentato in commissione Finanze alla Camera. Non solo: la proposta di modifica elimina anche le sanzioni per i commercianti che non si adeguano alle norme. Al contrario, oggi la norma prevede multe da 100 a 500 euro e nelle bozze precedenti la pubblicazione in Gazzetta le multe arrivavano fino a 2mila euro.
L’emendamento accoglie evidentemente le richieste degli esercenti che, per consentire all’acquirente di partecipare alla lotteria, devono dotarsi di nuovi registratori di cassa in grado di emettere il cosiddetto “scontrino elettronico” – come fanno già dallo scorso luglio 200mila esercenti con un giro d’affari superiore ai 400mila euro. Le Entrate avevano già previsto per i primi sei mesi del 2020 una “applicazione mitigata“, senza sanzioni per chi non si adegua ma, entro un mese dall’emissione dello scontrino tradizionale, invia i corrispettivi attraverso gli applicativi web gratuiti messi a disposizione dall’Agenzia. Ora però arriva il rinvio, accompagnato dall’ufficializzazione che non si parteciperà dando il codice fiscale ma con un “codice lotteria” che sarà individuato con un provvedimento delle Entrate.
Tra le altre modifiche dei relatori ci sono l’allargamento della platea dei contribuenti che possono utilizzare il 730 e lo slittamento della scadenza per presentare la dichiarazione dal 23 luglio al 30 settembre. Un altro emendamento accelera il versamento della quota che spetta ai partiti politici del 2 per mille Irpef: dovrà essere versato, in un’unica soluzione, entro il 31 dicembre. La misura, che imprime una forte accelerazione all’erogazione dei contributi, secondo la relazione illustrativa ha “lo scopo di armonizzare gli adempimenti relativi alla distribuzione delle risorse ai partiti politici del 2 per mille dell’Irpef con i nuovi termini dichiarativi”.