“Le nomine ai vertici delle società controllate di Cassa Depositi e Prestiti, decisamente declinate al maschile, rappresentano un’occasione persa per le politiche di genere e sono l’ennesima dimostrazione di quanto sia in salita la scalata delle donne”. E’ stato questo il commento delle deputate del Partito democratico alla lista di nomi scelti per guidare nove aziende che fanno capo a Cdp. Presidenti e amministratori delegati sono tutti maschi, anche se nei cda ci sono anche donne. “In questa triste vicenda regna un’ipocrisia di fondo, segno che la battaglia contro i pregiudizi è ancora lunga”, si legge nella nota delle deputate.
“Senza nulla togliere alle professionalità dei nominati, non riteniamo possibile che non se ne sia trovata nemmeno una tra le numerosissime competenze femminili italiane. Si tratta di un duro colpo alla rappresentanza di genere, che pone in essere una vera e propria discriminazione nei riguardi delle donne. Quanto avvenuto è davvero inaccettabile e un insulto a tutte coloro che hanno la preparazione necessaria per assumere quei ruoli. Parliamo sempre del cosiddetto ‘gender gap’, ma non si passa mai dalle parole ai fatti”.