Avrebbe dovuto diventare una cooperativa sociale, per dare un lavoro a persone con handicap. Ma il finanziamento della Regione Veneto venne impiegato per tutt’altro scopo, per realizzare una birreria tra le dolci colline trevigiane, a Nervesa della Battaglia, dove scorre il fiume Piave. Con l’accusa di truffa aggravata e corruzione è stato rinviato a giudizio l’ex assessore regionale ed europarlamentare di Forza Italia, Remo Sernagiotto, ora trasmigrato nei Fratelli d’Italia. La decisione è stata presa a Treviso dal giudice dell’udienza preliminare Bruno Casciarri.

È così arrivato a un primo punto fermo il procedimento riguardante lo scandalo di Ca’ della Robinia. A gennaio sul banco degli imputati saranno citati anche l’ex dirigente dei Servizi sociali della Regione Veneto, Mario Modolo, l’imprenditore Giancarlo Baldissin e il consulente finanziario Egidio Costa. Le stesse accuse formulate a carico di Sernagiotto riguardano sia Modolo che Baldissin (quest’ultimo ha pure la bancarotta fraudolenta), mentre per Costa è contestata solo la truffa aggravata.

All’origine della vicenda c’è un finanziamento regionale da 3,4 milioni di euro che era destinato a realizzare una fattoria didattica nell’area dell’ex Disco Palace di Nervesa, che era di proprietà di Baldissin. In realtà venne realizzata una birreria. A beneficiare dei soldi pubblici era stata la società cooperativa Ca’ della Robinia, fondata da Bruna Milanese e dai figli Selene e Stefano Bailo, che hanno già patteggiato accuse di bancarotta fraudolenta e truffa aggravata. La Procura di Treviso aveva aperto un fascicolo sul crack nel 2016 e scoprirono che nel 2012 era stata sottoscritta una convenzione con la Regione Veneto, mentre Sernagiotto era assessore al Sociale del Veneto e Modolo il direttore del settore.

Il progetto prevedeva una struttura per produzione casearia, un’ippovia e alloggi per persone con handicap. L’area dell’ex discoteca Disco Palace era di Baldissin, amico di Sernagiotto, con problemi di debiti. Secondo l’accusa, Ca’ della Robinia aveva ricevuto il finanziamento senza neppur essere una cooperativa sociale. Insomma, non aveva i titoli per ottenerlo. Nel frattempo la Milanese aveva acquistato l’ex Disco Palace da Baldissin. E la corruzione? Secondo la Procura di Treviso, Sernagiotto e Modolo avrebbero ricevuto due assegni per complessivi 63.680 euro, intestati a una società immobiliare che gestiva alcuni locali che Sernagiotto usava per le riunioni politiche. L’ex assessore ed eurodeputato respinge le accuse. “Potrò dimostrare la mia innocenza”.

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