Tecnologia

Amazon Alexa su qualsiasi dispositivo smart IoT, basterà un chip poco potente con 1 MB di RAM

Amazon Web Services ha ridotto le richieste minime per il supporto dell'interfaccia vocale Alexa sui dispositivi IoT: ogni attività di elaborazione sarà su cloud.

Amazon Web Services (AWS) pochi giorni fa ha confermato che Alexa Voice Service, il servizio per abilitare l’interfaccia vocale sui dispositivi IoT (Internet delle cose), adesso ha richieste minime hardware inferiori al passato. In pratica i produttori di lampadine, interruttori e altri prodotti intelligenti potranno impiegare chip a bassa potenza (Cortex-M) e con meno di 1 MB di RAM.

Una soglia a dir poco sorprendente se si considera che fino a oggi veniva richiesto di integrare almeno un processore ARM Cortex di classe A e 100 MB di RAM. Ciò vuol dire anche che grazie alle ultime linee di chip a basso consumo di NXP e Qualcomm, sviluppate in collaborazione con Amazon, le aziende (OEM) potranno ridurre del 50% i costi della componentistica. Ad esempio Qualcomm ha presentato il kit Dev 100 di Qualcomm Home Hub, che si basa sul SoC QCA4020, un MCU ARM Cortex-M4 con Bluetooth/WiFi integrato che ospita il client Alexa, abbinato a un processore vocale Synaptics per l’acquisizione vocale a distanza. NXP invece ha a listino la soluzione AVS NXP i.MX RT MCU, con processore i.MX-RT1060A ARM Cortex-M7 che ospita sia il client Alexa che il front-end audio che esegue Amazon FreeRTOS – il sistema operativo per IoT dell’azienda.

Il “segreto” di questa svolta è stato nello spostare le principali attività di elaborazione dell’interfaccia vocale Alexa su cloud. Al dispositivo di fatto viene richiesto solo di riconoscere la parola di attivazione. “Ora scarichiamo la maggior parte di tutto questo sul cloud”, ha detto il vicepresidente AWS IoT Dirk Didascalou. “Quindi il dispositivo può essere ultra stupido. L’unica cosa che il dispositivo deve ancora fare è il rilevamento delle parole. Questo elemento deve ancora essere a cura dal dispositivo “.

“Si apre semplicemente a ciò che chiamiamo vera intelligenza ambientale e spazio di calcolo ambientale“, ha confermato il dirigente AWS a TechCrunch, “perché ora non hai bisogno di identificare dov’è l’hub: parli solo con il tuo ambiente e il tuo ambiente può interagire con te”.

Ora, è evidente che a breve termine questa possibilità sarà usata soprattutto nei prodotti elettronici di dimensioni più piccole, ma la prospettiva è che si diffonda in ogni settore del mondo consumer.