Matteo Salvini chiede l’intervento del presidente della Repubblica, il presidente del consiglio annuncia il suo intervento in aula alla Camera mentre Luigi Di Maio vede i parlamentari del Movimento 5 stelle. Il meccanismo europeo di stabilità anima il dibattito politico. Il premier Giuseppe Conte andrà lunedì alla Camera alle 13 per una informativa sulla vicenda delle misure europee salva-Stati. In mattinata Conte è stato più volte attaccato da Salvini. “Chiederemo il rispetto della separazione dei poteri, chiederemo al garante della Costituzione di fare valere la Costituzione“, ha detto il leader della Lega in una conferenza stampa convocata alla Camera per andare all’attacco del Mes. “Chiediamo un incontro ai vertici ai massimi livelli istituzionali. Chiediamo un incontro al presidente Mattarella per evitare la firma su un trattato che sarebbe mortale per l’economia italiana”, aggiunge il leader del Carroccio.
Che poi mette nel mirino il presidente del consiglio: “I nostri avvocati stanno studiando l’ipotesi di un esposto ai danni del governo e di Conte” Quello del premier è un obiettivo fisso per Salvini: “Conte ha compiuto un attentato ai danni degli italiani. Il presidente Conte ha commesso un atto gravissimo, un attentato nei confronti del popolo italiano“. Secondo Salvini “siamo di fronte a una totale mancanza di trasparenza, è il tradimento dell’Unione europea, roba da Unione Sovietica”.
E visto che la questione del fondo salva Stati è stata definitiva quando la Lega era ancora al governo, Salvini dice: “Chi è in questo tavolo ha ampie prove di messaggi, di interlocuzioni, sulla nostra posizione che era ‘non firmiamo un cazzo. Non abbiamo preso nessun impegno. Se dovessimo scoprire che qualcuno l’impegno l’ha preso la cosa è diverso”. Per l’ex titolare del Viminale bisogna “tornare in Parlamento la settimana prossima, altro che dopo la Befana, nell’ultimo passaggio della risoluzione si parla di sospendere ogni determinazione definitiva finché il Parlamento non si sia pronunciato. Dunque, fermi tutti, ci spiegate in Parlamento quello che volete, e poi votiamo sì o no, ma occorre un altro atto in cui il M5s vota il contrario di quanto fatto in precedenza.Il Parlamento voti e noi prenderemo atto di quello che deciderà il parlamento che è sovrano, funziona così in democrazia”, ripete Salvini, sottolineando che “noi non abbiamo cambiato idea e voteremo no”. Al leader della Lega replica Nicola Zingaretti, segretario del Pd: “La Lega vive alimentando paure. Quando era al Governo, Salvini ha condiviso e approvato la riforma del fondo salva stati. Ora, come al solito, diffondono teorie false per danneggiare l’Italia, la sua forza e credibilità, per allontanarla dall’Europa e indebolirla. Non lo permetteremo mai”.
In mattinata era intervenuto sul Mes il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli. “Trovo surreale la polemica che sta facendo crescere la Lega, perché sul quel dossier c’è sempre stata un’interlocuzione con loro. Ma capisco che le ragioni della campagna elettorale permanente di Salvini portano a sragionare”, ha detto l’esponente del M5s a Circo Massimo su Radio Capital. Tuttavia, ha aggiunto, “un rallentamento nelle posizioni credo che sarebbe una buona pozione”. Nel frattempo Di Maio sta incontrando i parlamentari dei 5 stelle. La riunione, inizialmente prevista per ieri sera, era stata rinviata a causa del protrarsi dei lavori d’Aula alla Camera. L’incontro, nella sala Tatarella, era riservata ai componenti delle Commissioni Bilancio e Finanze dei due rami del Parlamento ma “data l’importanza del tema l’incontro è aperto a tutti gli interessati”.