Dopo giornate di polemica e la rissa sfiorata alla Camera, la questione del Fondo salva-Stati potrebbe diventare materia di competenza della magistratura. Il presidente del Consiglio, riferirà lunedì, ai cronisti che gli chiedevano cosa pensava delle parole dell’ex vicepremier ha risposto: “Il primo momento utile è lunedì, come sempre sarò in Parlamento, in modo trasparente, a riferire tutte le circostanze. Chi oggi si sbraccia a minacciare, io dico: Salvini vada in procura a fare l’esposto, e io querelerò per calunnia“. Il leader della Lega questa mattina aveva dichiarato: “I nostri avvocati stanno studiando l’ipotesi di un esposto ai danni del governo e di Conte”. Che, dal Ghana dove è in visita, ha anche aggiunto che parlando al Parlamento lunedì “spazzerò via mezze ricostruzioni, menzogne, mistificazioniVorrei chiarire agli italiani che io non ho l’immunità, lui sì, e ne ha già approfittato per il caso Diciotti. Veda questa volta, perché io lo querelerò per calunnia di non approfittarne più”. “Chi pensa di farci paura con qualche querela sappia che ha sbagliato partito, ha sbagliato persona” risponde Salvini.

Il Meccanismo europeo di stabilità, ovvero il fondo salva-Stati che dopo mesi di negoziati è ormai a un passo dal traguardo, infiamma la politica italiana da giorni. Ieri, dopo l’audizione del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri che aveva definito “comico” il rischio paventato dall’opposizione – in particolare il Carroccio – che vedrebbe l’Italia messa a rischio dalla riforma del trattato istitutivo, alla Camera c’è stata una bagarre. Durante l’audizione, oltre tre ore con decine di domande, Gualtieri ha di fatto ribadito quanto detto nei giorni scorsi:a partire dal fatto che la versione finale della riforma del Mes fu avallata nel dicembre scorso proprio dal governo giallo-verde. E che quella riforma nella sostanza poco cambia della precedente versione salvo la possibilità di fare da ‘backstop’ al fondo dei salvataggi bancari raddoppiandone la potenza di fuoco, dunque “una vittoria per l’Italia”.

È del tutto “falso” ha detto ieri il ministro che ci sia una stretta ai criteri per la concessione dei salvataggi. Quanto al criterio di sostenibilità del debito, “devo annunciarvi che c’era ed è rimasto” dice ai parlamentari dell’opposizione: “non cambia una virgola”. Falso anche he la riforma, che è al vaglio dell’Eurogruppo il 4 dicembre, prima di passare al Consiglio Ue e nei prossimi mesi ai parlamenti nazionali, tolga poteri alla Commissione Ue, considerata più ‘morbida’ e politica, per assegnarli a un organismo tecnico come il Mes. Lo avrebbero voluto i tedeschi, l’Italia con altri ha resistito e prevalso. E falso anche, a detta del ministro ed ex presidente della Commissione Affari economici dell’Europarlamento, che sia prevista una ristrutturazione automatica del debito.

Oggi il leader leghista è tornato alla carica durante una conferenza stampa, “Conte ha compiuto un attentato ai danni degli italiani”, rivolgendosi anche al presidente Mattarella: “Chiediamo al garante della Costituzione di farla valere. Chiediamo un incontro ai vertici ai massimi livelli istituzionali. Chi è in questo tavolo ha ampie prove di messaggi, di interlocuzioni, sulla nostra posizione che era ‘non firmiamo un cazzo. Non abbiamo preso nessun impegno. Se dovessimo scoprire che qualcuno l’impegno l’ha preso la cosa è diverso”. E poi la minaccia della querela nei confronti del primo ministro. “La Lega vive alimentando paure. Quando era al Governo, Salvini ha condiviso e approvato la riforma del Fondo salva-Stati. Ora, come al solito, diffondono teorie false per danneggiare l’Italia, la sua forza e credibilità, per allontanarla dall’Europa e indebolirla. Non lo permetteremo mai” ha poiscritto su Facebook il segretario del Pd Nicola Zingaretti.

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