Dici tablet convertibile, ossia espandibile con tastiera e penna smart, e pensi automaticamente a Microsoft Surface Pro, soprattutto in ambito professionale, dove poter utilizzare un sistema operativo e applicativi desktop anche in mobilità senza fare compromessi su efficienza e potenza di calcolo è fondamentale. Con l’ultima versione Microsoft Surface Pro 7, il colosso di Redmond è riuscito a migliorare ulteriormente il suo già ottimo prodotto, eppure presto arriverà il momento di innovare più profondamente. Infatti, mentre Apple migliora costantemente il suo iPad Pro, la concorrenza cresce anche internamente, col rivoluzionario Surface Pro X e il Surface Pro 6, ancora valido, venduto a un prezzo più conveniente.

Le novità del Microsoft Surface Pro 7 sono concentrate soprattutto all’interno, dove la piattaforma hardware è in grado di assicurare ancora una volta un’esperienza d’uso eccellente. Tuttavia esteticamente lo chassis risente di un design ormai un po’ datato, soprattutto a causa delle grandi cornici attorno al display, mentre per quanto riguarda il software, Windows 10 mantiene ovviamente tutti i limiti dell’interfaccia per quanto riguarda le funzionalità touch, anche se il tutto è ampiamente compensato dalla possibilità di usufruire di un sistema operativo desktop in un dispositivo ultramobile. L’autonomia non eccelsa e il prezzo di partenza del tablet costituiscono però aspetti di cui tenere conto in fase di decisione dell’acquisto. Se infatti non rientrate nella tipologia di utenti in grado di trarre vantaggi tangibili da questo tipo di prodotto, dovreste forse dare maggior peso ai limiti e orientarvi su altre soluzioni, forse meno complete ma più abbordabili.

Design e display

Come detto il design del Surface Pro 7 è uno degli elementi di “debolezza” del nuovo tablet Microsoft. Ovviamente la realizzazione è sempre assai curata e i materiali usati sono di pregio, ma le linee, sostanzialmente invariate sin dall’introduzione del primo Surface Pro nel 2015, iniziano a mostrare i segni del tempo, soprattutto per via delle ampie cornici attorno al display. Nulla di grave, sia chiaro, ma messo a confronto col Surface Pro X, il Pro 7 sembra un prodotto vintage.

Avendo scelto la via della continuità, il tablet offre poi un parco porte che comprende USB-A 3.0, jack audio 3.5 mm e slot micro-SD, con l’importante novità dell’introduzione di una USB-C che sostituisce la precedente Mini Display Port e offre una flessibilità d’uso decisamente maggiore. Nulla di dire invece sull’ergonomia. Il tablet misura infatti 292 mm x 201 mm x 8,5 mm ed ha un peso di 775 grammi con processori Intel Core i3 o i5 e 790 grammi con i Core i7, superando di poco il chilo quando abbinato alla Type Cover con tastiera integrata (che, ricordiamolo, è venduta separatamente). Avere un vero e proprio computer portatile con questi ingombri e questo peso è un indubbio vantaggio.

Pollice in su anche per la doppia cerniera posteriore, ormai giunta alla piena maturità e sempre perfetta in ogni condizione, consentendo di poter poggiare il tablet su qualsiasi superficie potendo scegliere l’inclinazione che preferiamo, senza scricchiolii, o esitazioni di alcun tipo. Nulla da eccepire nemmeno sul meccanismo magnetico di aggancio tra tastiera e tablet, solido e affidabile come sempre.

I Surface Pro hanno poi sempre avuto nel display uno dei propri punti di forza e il nuovo Surface Pro 7 non fa eccezione. Anche in questo caso infatti troviamo l’ottimo pannello touch-screen Pixel Sense da 12,3 pollici con risoluzione di 2736 x 1824 pixel, con luminosità di 451 nit, densità di 267 PPI e due profili colore forniti di serie, sRGB e Enhanced, con copertura amplissima della gamma cromatica ed elevata fedeltà dei colori. Unico appunto la visibilità all’aperto, un po’ disturbata nelle giornate particolarmente assolate a causa del vetro anteriore un po’ troppo riflettente.

Il display è compatibile con la Surface Pen (4.096 livelli di pressione, rivale diretta della Apple Pencil 2) ed è affiancato da due altoparlanti stereo frontali, che offrono un’ottima qualità audio, con un volume elevato.

Configurazione, software e prestazioni

La versione da noi testata prevede un processore Intel Core i5-1035G4, abbinata a 8 Gigabyte di RAM e a 256 Gigabyte di SSD, probabilmente la versione più equilibrata, che rappresenta un ottimo compromesso tra prestazioni e silenziosità, essendo completamente priva di ventole. Microsoft offre comunque una scelta assai ampia. Il Surface Pro 7 infatti può essere dotato anche di processori Intel Core i3 o i7, sempre di decima generazione, mentre la RAM può salire fino a 16 Gigabyte, con la memoria interna che può toccare 1 Terabyte.

Tutti i nuovi processori Intel comuqnue hanno portato in dote un oggettivo miglioramento prestazionale, con operazioni che risultano più fluide rispetto alla generazione precedente e in generale una gestione più convincente anche di applicativi impegnativi come Photoshop o Premiere. Un progresso confermato dai benchmark oggettivi che restituiscono punteggi superiori, ma di cui ci si accorge anche nell’uso quotidiano.

Merito di questo salto prestazionale, in parte, è anche del sistema di raffreddamento assai efficiente che riesce a mantenere basse le temperature anche sotto stress, evitando così il verificarsi del cosiddetto “thermal throttling”, in cui la CPU diminuisce la frequenza operativa per contenere l’aumento delle temperature, offrendo così prestazioni inferiori.

Per quanto riguarda l’ergonomia, l’efficienza del sistema di raffreddamento porta questo specifico modello a non superare i 42°C sulla parte posteriore della scocca, in cui è concentrato l’hardware. La presenza di una tastiera sganciabile inoltre assicura una comodità totale, visto che non c’è possibilità di surriscaldamento, a differenza di alcuni portatili.

Venendo all’autonomia però dobbiamo purtroppo constatare un passo indietro, aspetto piuttosto grave in un dispositivo votato alla produttività in mobilità. Già sulla carta infatti Microsoft dichiara un’autonomia inferiore rispetto alla precedente generazione, con 10.5 ore di utilizzo contro le 13.5 del modello precedente, caratteristica poi riscontrata anche nell’uso giornaliero, in cui non abbiamo superato le 3 ore e 30 durante una nostra giornata lavorativa tipo, con attività di foto e video editing, navigazione web e scrittura, e le 7 ore e 30 con l’utilizzo di Netflix.

Il peggioramento è dovuto all’adozione di una batteria meno capiente (43.2 Wh rispetto ai 45 Wh della generazione precedente) e, ovviamente, all’adozione di hardware più performante. Fortunatamente però Microsoft ha introdotto nella confezione del Surface Pro 7 un caricabatterie da ben 65W, che riesce a ricaricare la batteria da 0 a 100% in circa 1 ora, un vantaggio non da poco, ma che potrebbe non compensare del tutto la ridotta autonomia, ad esempio quando ci si trova in giro senza possibilità di connettersi a una rete elettrica.

La parte software, infine, è ovviamente affidata a Windows 10, con tutto quello che comporta in termini di vantaggi (possibilità di utilizzare programmi in versione desktop) e svantaggi (problematicità dei controlli touch con molte interfacce, soprattutto se non si utilizza il pennino o non si collega un mouse).

Nell’insieme dunque ancora una volta ci troviamo dinanzi a un prodotto eccellente, che però deve iniziare a fare i conti con la concorrenza, tanto interna quanto esterna. Il Surface Pro X infatti è decisamente più innovativo, e non solo nel design, mentre chi non ha particolari esigenze di produttività potrebbe trovare più conveniente il Surface Pro 6 o rivolgersi a un iPad, non per forza in versione Pro.

Il nuovo Microsoft Surface Pro 7 resta ancora una volta a nostro avviso un sistema di riferimento nel settore, a patto però che rientrate nella categoria di utenti che davvero se ne possano avvantaggiare a pieno, soprattutto per quanto riguarda la produttività in mobilità. Se rientrate nel target di questo prodotto tuttavia, questo è il momento migliore per acquistarlo. Su Amazon infatti la versione da noi testata è proposta con uno sconto del 25% che porta il prezzo dai 1069 euro attuali a 799 euro, con un risparmio di 270 euro.

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