Quel che resta del condom. Sembra il titolo di un film porno-romantico, ma quella che segue è una riflessione sui preservativi che hanno fatto flop o di cui non si sente più parlare.
1. Galactic Cap, che invece di coprire tutto il pene copre solo la parte superiore. “È il migliore in 400 anni”, così ha descritto la sua invenzione il californiano Charlie Powell. Il suo scopo è garantire notti d’amore sicure senza, però, rinunciare al piacere. Il Galactic Cap è formato da due parti: una pellicola adesiva e il cappuccio sull’estremità. L’inventore ha mirato a renderlo più pratico possibile: si può indossare anche molte ore prima del sesso e si può bagnare senza perdere la sua funzione di protezione. Peccato che non protegga dalle malattie sessualmente trasmissibili visto che non copre tutto il pene. Nel 2014 doveva essere approvato dalla Us Food and Drug Administration. Se avete notizie, mandatemi un telex.
2. Condom senza lattice e con una leggera dose di Viagra. La prima caratteristica è presente a oggi in molti profilattici dedicati ai vegani. Sulla seconda, ho forti perplessità: non vorrei che, una volta tolto, il preservativo rimanga in modalità alzabandiera. Era il 2015. Se avete notizie, mandatemi un fax.
3. S.t.eye è (era) una fantastica invenzione di un gruppo di quattro ragazzi quattordicenni, allievi della Isaac Newton Academy di Ilford, nell’Essex. Il preservativo ha un indicatore integrato per rilevare le infezioni come la clamidia e la sifilide, trasformando il condom in un colore diverso a seconda del ceppo di batteri presenti per far rilevare la presenza di infezioni sessualmente trasmissibili “in maniera più sicura rispetto al passato e senza la necessità di test invasivi”, si legge. “Abbiamo creato questo condom per aiutare il futuro della prossima generazione. Volevamo fare qualcosa che facesse rilevare le malattie sessualmente trasmissibili, in modo che le persone possano agire immediatamente nella privacy della propria casa, senza procedure invasive”. Se avete notizie, mandatemi qualche segnale di fumo.
4. Vuoi un preservativo tatuato come quello sulla tua schiena? Su Graphic Armor si potevano imprimere sul lattice immagini, parole, simboli. L’idea era anche innovativa, oltretutto pensata da Adam Glickman, colui che ha fondato la prima condomeria d’America. “Non stiamo solo offrendo un nuovo prodotto, stiamo offrendo una nuova mentalità, un nuovo modo di guardare un vecchio prodotto per cambiare atteggiamenti e comportamenti. Negli ultimi 20 anni, abbiamo visto che offrire ai consumatori scelte e persino imballaggi personalizzati in preservativi con loghi o umorismo aiuta ad aumentare l’uso del preservativo. La tecnologia di stampa personalizzata sul lattice ha il potenziale per superare le barriere che hanno ostacolato l’uso del preservativo a livello globale per decenni.” Bravo mister Glickman. Peccato che il sito sia oscurato e adieu. Anzi bye bye. Se avete notizie, mandatemi un piccione viaggiatore.
Concludo con una notizia recente e super tecnologica. Volete misurare le vostre prestazioni sessuali? Forse non conoscete il profilattico 4.0 ovvero wireless, rilevatore di prestazioni e malattie. La notizia è uno specchietto per le allodole perché in realtà è un anello da mettere alla base del condom. A me sembra uno pneumatico per la bicicletta. In ogni caso, se avete notizie tenetele per voi. A me delle vostre performance sessuali interessa il giusto. La cosa importante è che usiate sempre e comunque un semplice preservativo.
Potete seguirmi su Instagram e sul mio sito www.sensualcoach.it