“Inizieremo addestramenti della Milizia nazionalsocialista e sforneremo soldati pronti a tutto”. Così parlavano al telefono due dei 19 presunti estremisti di destra che stamattina sono stati perquisiti in tutta Italia, su disposizione della Dda di Caltanissetta. Dopo aver ascoltato conversazioni di questo tenore pm e investigatori hanno deciso di svelare un lavoro d’indagine durata oltre diciotto mesi, ordinando le perquisizioni alla ricerca di riscontri concreti. Come alcune armi sequestrate nelle abitazioni degli indagati, tanto che adesso per tre di loro verrà chiesta l’applicazione di una misura cautelare che dovrà essere valutata dal gip nisseno.
L’accusa è di “costituzione e partecipazione ad associazione eversiva e istigazione a delinquere“, ma tra principi neonazisti e antisemiti cercavano in ogni modo di reperire delle armi ed esplosivo. Una delle indagate è stata intercettata mentre diceva: “Mi sposerei un ebreo soltanto per torturarlo giorno dopo giorno“.
Ad offrire la disponibilità di “canali sicuri e riservati” era un uomo di origini calabresi “esponente di spicco della ‘ndrangheta” che “vantava esperienza militare”, tanto da proporsi come addestratore del gruppo. L’uomo è un ex legionario, con un passato da collaboratore di giustizia, già tra i referenti di Forza Nuova per il Ponente ligure. Anche lui è tra i 19 indagati e in alcune conversazioni si era detto disponibile “a lanciare una molotov in una sede dell’Anpi“. Armi e ideologia, tracciate attraverso chat, intercettazioni e pedinamenti avviati dagli agenti della Digos di Enna e sviluppati da reparti specializzati della Polizia. “Si tratta di un gruppo non allineato nella strategia, molti erano in contatto tra loro a formare una rete, non tutti si conoscevano, ma in molti facevano continuo riferimento ad armi e gesti eclatanti da eseguire”, precisa una fonte qualificata del Servizio per il Contrasto dell’estremismo e del terrorismo interno.
Una dei 19 indagati è stata monitorata mentre si dirigeva a Lisbona per partecipare alla “Conferenza nazionalista” dello scorso 10 agosto, con la collaborazione dell’Interpol e della polizia portoghese. Tanto da raccogliere parecchi applausi durante un intervento pubblico di fronte ad esponenti di altre organizzazioni di estrema destra come il partito d’estrema destra lusitano “Nova Ordem Social” o “Aryan Withe Machine – C18”, abbreviativo di Combat 18, che rappresenta in numeri le iniziati di Adolf Hitler (1 sarebbe la A, 8 la H). “Per questo riteniamo che si tratti di un organizzazione Transnazionale, su cui bisognava immediatamente agire: adesso valuteremo il materiale sequestrato”, aggiunge una fonte della Polizia che durante le indagini ha monitorato anche gli screenshot estrapolati da una chat chiusa chiamata “Militia“, in cui si programmavano degli addestramenti militari.
Avevano creato perfino un simbolo e discutevano di un programma condiviso. Sui social erano molto attivi per reclutare nuovi membri e nonostante molti vivessero in città differenti tra loro (Bergamo, Cremona, Cuneo, Genova, Imperia, Livorno, Messina, Milano, Monza, Nuoro, Torino, Padova, Verona e Vicenza) erano costantemente in contatto telefonico e via chat.