Botta e risposta a distanza tra il sindaco di Milano e la famiglia dell'ex premier e segretario socialista in vista dei 20 anni dalla morte. Il primo cittadino vuole portare il tema in assise civica, Stefania Craxi l'accusa di poco coraggio e chiede un passo in avanti, ovvero una via intestata. "No - ha detto l'ex manager - Rischierebbe di riproporre, più che altro, vecchie contrapposizioni"
Non una strada intitolata, ma una riunione del consiglio comunale per ascoltare le proposte sul tema. Il sindaco di Milano Beppe Sala ha le idee chiare sul ventennale della morte di Bettino Craxi e del modo in cui la città potrebbe ricordarlo. Il primo cittadino ne ha parlato per la prima volta ieri, 28 novembre, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano cosa intendesse fare in vista dell’anniversario della morte dell’ex premier e segretario del partito socialista, morto ad Hammamet il 19 gennaio del Duemila. Sin da subito il sindaco ha sottolineato che per la città è arrivato il momento di parlarne, con serenità, durante un consiglio comunale. Stefania Craxi, figlia di Bettino, a sua volta ha rilanciato, accusando Sala di poco coraggio e chiedendogli di intitolare una strada al padre.
A distanza di 24 ore, Sala è tornato a parlare della questione: “Torno sul dibattito relativo a Bettino Craxi per chiarire meglio il mio pensiero – ha scritto sulla sua pagina Facebook – Intitolargli una via rischierebbe di riproporre, più che altro, vecchie contrapposizioni – ha spiegato il sindaco di Milano – Mettere ancora gli uni contro gli altri ha poco senso, meglio capire se c’è spazio per riconciliarci con il nostro passato e fra di noi”. “Il mio invito è quindi un altro” ha continuato Beppe Sala, rispondendo indirettamente ai figli del politico socialista: “Fare i conti con la complessità di una storia che, nel bene e nel male, ha significato molto – ha sottolineato – Le ricorrenze hanno anche un valore simbolico, venti anni sono un tempo giusto per aprire una riflessione seria. Non fermiamoci ai sì e ai no – ha continuato – si abbia l’ambizione di riflettere su questo. Certo è che quando si vedono le sedi istituzionali diventare un palcoscenico per proposte di matrimonio, come si fa a non aver voglia di recuperare un pensiero più alto?”. Non si è fatta attendere la replica di Stefania Craxi: “Il sindaco Sala dice che una Via a Craxi riaprirebbe contrapposizioni. È vero – ha attaccato – Ma solo a sinistra. Nella sua maggioranza. Non altrove. Quindi basta ipocrisie. Basta nascondersi dietro un dito. Diciamo come stanno le cose – ha spiegato – La solita sinistra ipocrita cerca formule per non affrontare un tema che ancora oggi li divide“.
Toni aspri, molto diversi da quelli utilizzati 24 ore prima dal primo cittadino del capoluogo lombardo: “Io penso che politicamente sia il momento di affrontare la questione, che non passi ignorato questo ventennale” aveva detto, rispondendo ai giornalisti che gli hanno chiesto se la città è matura per promuovere iniziative che riconoscano la figura dell’ex leader socialista. “Poi sulle forme siamo qui per ascoltare proposte e, più che prendere iniziative, io vorrei capire la città che tipo di idee ha – aveva annunciato Sala – Però giustamente nel ventennale credo sia un passaggio storico da non ignorare”. Si parla di gennaio 2020 “quindi praticamente domani mattina – aveva aggiunto – e noi siamo qua in ascolto. Secondo me non sarebbe sbagliato un dibattito in Consiglio comunale, il primo passo potrebbe essere sicuramente questo”.
La proposta, come detto, era stata subito superata da quella di Stefania Craxi, che ha colto l’occasione per rilanciare: “Credo alla buona fede del sindaco di Milano. Ma abbia la forza di fare un passo in avanti. Intitoli, nel ventesimo anniversario della scomparsa di Craxi, una importante via nella sua città”. Sala “dice di voler ascoltare la città – aveva detto la figlia di Craxi – Bene. Ma è una dichiarazione che ha già fatto nella ricorrenza del 2017, tre anni fa. Anche allora diceva che bisognava aprire una discussione. Eppure, a Milano, nonostante momenti di approfondimento e di riflessione sulla figura e l’operato del leader socialista – ha ricordato – la Fondazione Craxi ne ha promossi tanti, il sindaco, ripetutamente invitato e sollecitato, non ha mai per diverse ragioni partecipato”. Poi l’accusa: “È serio e corretto che si faccia un passo in avanti e non si adottino formule di rito per schivare le domande della stampa“.