Nel giorno dei grandi sconti del Black Friday, tutta l’Europa è attraversata da manifestazioni contro il consumismo, in contemporanea a quelle contro il riscaldamento globale. Bersaglio principale delle agitazioni è Amazon. Contro la compagnia americana i dipendenti hanno scioperato in Germania, manifestanti hanno formato una catena umana in Olanda e alcuni depositi sono stati bloccati in Francia e Austria. È la prima volta da quando il Black Friday è stato importato in Europa che si verificano manifestazioni così strutturate, mentre il “venerdì nero” prosegue con negozi pieni e centinaia di migliaia di ordini online.
“Oggi Amazon produce le emissioni di gas serra di uno Stato“, ha dichiarato Jean-François Julliard, direttore di Greenpeace France, partecipando a un sit-in con decine di altri militanti alla sede della multinazionale a Clichy, vicino Parigi. “Abbiamo bisogno di azioni di disobbedienza civile, perché Amazon è simbolo di impunità”, soprattutto fiscale, ha aggiunto l’eurodeputata Manon Aubry di France Insoumise. Un’altra manifestazione fuori da un centro a Flers-en-Escrebieux era all’insegna del “Block Friday”. Altre azioni analoghe si sono verificate vicino a Lione, Strasburgo e Marsiglia.
In Germania centinaia di dipendenti di Amazon hanno indetto uno sciopero per puntare l’attenzione sulle condizioni di lavoro e rivendicare “un salario decente e impieghi di qualità e sani”, accusando la compagnia statunitense di “privare il personale dei suoi diritti fondamentali” e di sfruttarli “sotto estrema pressione”. Amazon ha minimizzato l’impatto della mobilitazione, confermando che gli ordini saranno rispettati. In Austria un gruppo di attivisti ha bloccato un centro di distribuzione, con lo slogan “Black Fridays pour Amazon”, ossia venerdì neri per Amazon. Sul telo si leggeva “Amazon distrugge lavoro e clima”.
Nel Regno Unito un collettivo di artisti di Bradford nello Yorkshire ha invitato le persone al “Buy Nowt Friday”, che in dialetto locale significa “venerdì non comprare niente”. A Madrid Greenpeace ha esposto una bandiera su una facciata della Gran Via, in vista dell’apertura della conferenza sul clima Onu Cop25 nella capitale. “Consumatori = crisi climatica“, si leggeva sullo striscione. A Maastricht infine gli “Students for Climate” hanno formato una catena umana contro il sovraconsumo.