A due giorni dal voto a larghissima maggioranza del Parlamento europeo, la neo presidente della Commissione chiude la porta alla "golden rule" in chiave verde auspicata dal ministro dell'economia Roberto Gualtieri
Nulla di fatto. Per ora, in attesa del negoziato sulla riforma delle regole fiscali europee, la nuova Commissione europea non intende fare concessioni sul fronte dell’auspicato scorporo degli investimenti green dal calcolo del deficit. Su cui il governo italiano e soprattutto il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri contavano, almeno in prospettiva futura. La neo presidente Ursula von der Leyen, in un’intervista al Sole 24 Ore e altri quotidiani stranieri a due giorni dal voto a larghissima maggioranza del Parlamento europeo, chiude la porta alla cosiddetta “golden rule” in chiave verde perché vi sarebbe “da parte degli Stati la tentazione di fare del green washing“, un ambientalismo di facciata. E aggiunge che già “c’è sufficiente margine di manovra nel Patto a favore degli investimenti“. Il mantra, dunque, rimane che la flessibilità c’è già nelle regole attuali e va solo utilizzata appieno.
La nuova numero uno dell’esecutivo comunitario ha preannunciato un piano di investimenti da 1000 miliardi di euro in sostenibilità ambientale che sarà presentato entro i primi 100 giorni di mandato. E nel giorno del voto che ne ha sancito l’elezione ha affermato di volere “che l’Europa diventi il primo continente neutrale climaticamente entro il 2050″. “La nostra strategia di crescita si basa sul Green New Deal”, ribadisce ora. “Se lo facciamo bene, investiremo massicciamente in scienza e ricerca, nelle nuove tecnologie. Se lo facciamo bene, scopriremo che vi sono grandi benefici nel finanziamento verde. Dobbiamo essere molto coerenti nel mettere a punto concretamente misure e tecnologie di riduzione della Co2, ma credo che sia un obiettivo raggiungibile all’interno del Patto di Stabilità e di Crescita. Vi è una interdipendenza tra finanze pubbliche in ordine e sufficiente margine di manovra nel Patto a favore degli investimenti”.
Von der Leyen afferma poi di non avere timori per il debito italiano. Alla domanda se siano giustificati i timori di una possibile ristrutturazione innescate dal dibattito sulla riforma del fondo salva-Stati, la tedesca risponde: “Io posso solo dire che apprezzo e anzi plaudo agli intensi sforzi del governo italiano per lavorare verso finanze pubbliche sane, vedo una grande serietà”.