“Mes? Quello che non va è che decisioni vitali sull’economia e sulla vita dei cittadini sono trasferiti a un organismo ‘privato’, dove dei signori, coperti da immunità totale, che non rispondono a nessuno, tantomeno ai Paesi di provenienza e ai rispettivi Parlamenti, decidono se far morire o meno l’economia e la finanza di uno Stato”. Sono le parole del deputato della Lega, Giancarlo Giorgetti, ospite di ’24 Mattino’, su Radio24, a proposito del Mes.
Uno dei conduttori, Simone Spetia, obietta che non si tratta di una organizzazione privata, ma l’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio del governo Conte Uno ribatte: “Guardi che le decisioni a quel livello sono segrete e a maggioranza. Si tratta di un trattato che decide su questioni fondamentali come se si trattasse di un accordo commerciale. Io ritengo che questo non sia il livello adeguato per decisioni di questo tipo. E, siccome queste decisioni vengono prese a maggioranza, mentre, ad esempio, le decisioni strategiche fondamentali della Ue sono assunte all’unanimità o a maggioranze qualificate, questo significa che Paesi come l’Italia o quelli dell’area mediterranea, che notoriamente non hanno le condizioni per accedere a questa assicurazione, verranno rimesse alle decisioni di maggioranza dei Paesi del Nord Europa, che fanno blocco”.
E attacca il ministro Roberto Gualtieri: “Noi della Lega ci siamo imbufaliti di fronte a una situazione paradossale, che non abbiamo certamente creato noi. Il Parlamento, come è facilmente consultabile dal documento ufficiale della risoluzione del 19 giugno, ha dato al governo il mandato di fare una cosa e due giorni fa in Senato il ministro dell’Economia, non certo io, né il presidente Conte per la verità, ha detto che il governo aveva fatto una cosa completamente diversa da quella sancita dal mandato parlamentare. Per questo motivo ci siamo imbufaliti – continua – Quindi, praticamente il ministro dell’Economia ha smentito Conte. Dopodiché, io so che se il Parlamento dà un mandato, il governo è tenuto a rispettarlo. Gualtieri ha detto una cosa gravissima, e cioè il governo Conte Uno, di cui peraltro noi della Lega facevamo parte, non aveva rispettato quel mandato. E quindi abbiamo chiesto a chi di dovere, cioè a Conte, di chiarire la situazione: smentire Gualtieri o smentire se stesso. Lunedì Conte verrà riferire in Aula e così siamo tornati ai binari costituzionalmente previsti, perché le affermazioni di Gualtieri sono oggettivamente e totalmente fuori fase. In questo senso, bisogna rispettare l’appello del presidente della Repubblica: non possiamo accettare che si faccia beffa del Parlamentare“.
Poi puntualizza: “In quali punti il governo non ha rispettato il mandato parlamentare sul Mes? Basta leggere la risoluzione ai punti 11, 12, 13. Innanzitutto, bisognava dare informazione al Parlamento. Adesso, dopo tutto il casino che abbiamo fatto, Conte verrà a chiarire in Aula. In secondo luogo, il Mes si poteva e si può approvare unitamente ad altre due questioni: il bilancio programmatico della Ue e l’unione bancaria, perché il tutto darebbe un approccio equilibrato al tema, con la famosa logica del pacchetto. E poi lo ribadisco: a me risulta che la questione dell’immunità totale dei componenti del direttivo del Mes è stata introdotta successivamente. E nessuno mi ha ancora smentito”.
Alla domanda di Maria Latella, che gli chiede se potrebbero esserci elezioni anticipate nazionali in caso di vittoria della leghista Lucia Borgonzoni alle regionali in Emilia Romagna, Giorgetti risponde: “Onestamente credo che non cambi praticamente niente, perché questo governo è nato per un solo motivo: siccome Salvini è maggioritario nel Paese, non bisogna andare a elezioni, perché altrimenti vincerebbe lui. Se Salvini vince anche in Emilia Romagna, abbiamo la prova provata che questo governo deve stare lì per non farlo vincere alle politiche. Se vince la Borgonzoni in Emilia Romagna, paradossalmente viene rafforzata l’unica vera motivazione di questo governo, cioè non far esprimere il popolo e occupare le posizioni. E questo, a mio giudizio, non fa sicuramente gli interessi del popolo italiano”.
A Spetia, che gli chiede invece se si va a votare presto, il parlamentare risponde: “Boh. Diciamo che i problemi sono tanti. Notoriamente, quando c’è la nebbia, aumenta la possibilità di andare incontro a un palo guidando. Oggi la nebbia è abbastanza diffusa su diversi fronti. Come ho sempre ribadito, noi vogliamo prima di tutto mettere avanti gli interessi del Paese e degli italiani, ma chi sta al governo preferisce il tanto peggio tanto meglio”.