Napoli, Firenze e anche Cosenza. Le sardine hanno organizzato nuovi flash mob. Nel capoluogo campano è stata la centrale piazza Dante a ospitare circa 10mila persone. Tantissimi hanno portato il simbolo delle sardine sui cartoncini ma anche cartelli con scritte. All’inizio del presidio gli organizzatori hanno trasmesso la “pernacchia” di Eduardo de Filippo, urlando tutti in coro “Napoli non si lega”. Poco prima sono state le note di “Napule è”, classico di Pino Daniele, appena accennata da chitarra e flauto, a riempire la piazza e poi “Bella Ciao”, diventata ormai inno non ufficiale del movimento delle sardine. Le due canzoni sono state eseguite dalla Scalzabanda, orchestra composta da giovani del quartiere Montesanto che fa capo alla onlus omonima.
“I napoletani leggono ancora negli occhi del segretario della Lega il disprezzo verso i meridionali, anche se non lo dice più perché vuole i nostri voti. Chi se lo dimentica, che incitava il Vesuvio a lavarci con il fuoco” ha detto Antonella Cerciello, una dei tre organizzatori della manifestazione. “Sardine a Napoli, ora. Sono contento quando vedo piazze piene di persone in movimento per i diritti e le libertà. Piazze di ossigeno democratico, senza sponsor e padroni – scrive in un tweet il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris – Io ci sto, invisibile, con la forza di chi cerca di fare, da sindaco, la rivoluzione governando”.
Quarantamila, secondo gli organizzatori, le presenze nel capoluogo toscano. “Mentre Salvini è nei palazzi del potere coi suoi quattro gattini noi siamo qua in 40mila” ha detto Mattia Santori, anima del movimento, intervenendo alla manifestazione di Firenze in piazza della Repubblica. “Gli abbiamo tolto consenso, glielo togliamo ogni giorno. Ora succede che Salvini e la Meloni stanno tornando sui propri passi, che i sindaci leghisti chiedono di incontrarci, ora tutti sono disposti al dialogo – ha detto Santori – e allora eccoli che tornano con la coda tra le gambe a chiedere se possiamo diventare amici. Ma noi siamo pesci, parliamo poco ma pensiamo tanto, e soprattutto abbiamo memoria, e ci ricordiamo chi ha reso la politica una campagna elettorale permanente, chi ha frantumato il pensiero sociale in nome del consenso”.
Sono stati alcune centinaia i calabresi che si sono ritrovati in piazza Santa Teresa a Cosenza: “Abbiamo visto quello che è avvenuto a Bologna e per noi è stata una boccata d’aria; siamo cittadini normali, lavoratori, pensionati e studenti che si ritrovano in piazza per arginare la deriva verso la quale sta andando l’Italia seguendo alcuni politici” ha spiegato Mario Sposato uno degli organizzatori. Liberi cittadini provenienti da diverse zone: presenti gruppi da Reggio, Catanzaro e Crotone.