Il Fatto del Lunedì

Ho sentito Carmen Di Pietro offendere una donna affetta da endometriosi. Una malattia che conosco bene

Ci risiamo. L’ultima volta che un mezzo di comunicazione ufficiale si era permesso di deridere e insultare pesantemente le 200 milioni di donne che nel mondo soffrono di endometriosi era il 2014, ma Radio 105 e gli speaker coinvolti nella vicenda avevano chiesto scusa, ammettendo di essere “ignoranti” in materia e di averla fatta fuori dal vaso.

Questa volta la faccenda è ancora più grave perché gli insulti e la pesante ignoranza in materia appartengono a una donna, la show girl Carmen Di Pietro, al secolo Carmela Tonto, vedova del compianto giornalista Sandro Paternostro.

La trasmissione radiofonica in questione è il Morning Show di Radio Globo dove la soubrette e altri due speaker si sono esibiti in una serie di battute al vetriolo, commenti sarcastici, sghignazzi e invettive assolutamente fuori luogo nei confronti di una giovane ascoltatrice che tentava di spiegare di essere affetta da endometriosi, di aver subito interventi chirurgici invasivi per via di emorragie interne che le provocavano dolori insopportabili e compromettevano la sua salute al punto di impedirle di lavorare durante il ciclo mestruale.

L’endometriosi, come più volte ho illustrato proprio in questo blog, è una patologia che colpisce 3 milioni di donne solo in Italia e circa 200 milioni di donne in tutto il mondo. Per il ministero della Salute l’endometriosi è una malattia cronica e invalidante che, negli stadi clinici più avanzati, è inserita nei livelli essenziali di assistenza e dà diritto all’esenzione per alcuni esami clinici e visite specialistiche.

Fino a qualche anno fa i costi a carico delle pazienti erano estremamente elevati e, oltre al danno, le donne affette da questa patologia dovevano subire anche la beffa. Il dolore durante il ciclo mestruale non è assolutamente risolvibile con l’assunzione di “due pilloline”, come consiglia la Di Pietro aggredendo verbalmente l’ascoltatrice con toni offensivi e denigratori, chiamandola “pazza” e urlando che lo Stato Italiano non è tenuto a farsi carico delle malate di endometriosi perché, secondo la “luminare” Carmen Di Pietro, “l’endometriosi non è una malattia”.

L’endometriosi può presentare vari stadi ma, nella maggior parte dei casi, ai forti dolori mestruali si accompagna dolore durante la minzione, la defecazione e i rapporti sessuali, presenza di sangue nelle urine e nelle feci e nel 40% dei casi infertilità. La sottoscritta, testimonial dell’associazione Arianne onlus per la prevenzione e la cura dell’endometriosi, rientra in uno di quei casi di endometriosi grave e nel 1999 ha subito un’operazione chirurgica d’urgenza con l’asportazione di una tuba e un’emorragia interna che le avrebbe provocato la morte, se l’intervento non fosse stato tempestivo.

Ma non è per questo che mi sento in dovere di segnalare questa notizia: credo invece di poter parlare a nome delle 200 milioni di donne che nel mondo soffrono di endometriosi ed è per loro che pretendo le scuse da parte di Carmen Di Pietro e degli altri speaker della trasmissione andata in onda lo scorso 25 novembre in quella che, tra l’altro, doveva essere la giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

In quella che avrebbe potuto essere un’ occasione per fare corretta informazione su questa patologia; invece si è trasformata nell’ennesimo insulto contro le donne che soffrono di una malattia che, secondo il ministero della Salute, ha un impatto talmente alto da ridurre la qualità della vita di chi ne è affetta, di impedire, in molti casi, la possibilità di diventare madre e di provocare, nei casi più gravi, la compromissione di altri organi, oltre a quello riproduttivo, e di condurre alla morte.

Chi conduce una trasmissione su un’emittente radiofonica non può esimersi dall’assunzione di responsabilità nel pronunciare insulti e termini gravemente lesivi della dignità di tutte le donne che ogni giorno combattono contro l’endometriosi.