Piazza gremita nel capoluogo lombardo, con il leader Matteo Santori che ha negato un prossimo incontro con Matteo Salvini: "Ha promesso di venire molte volte nelle nostre piazze, ma ovviamente non si è mai visto. Non dimentichiamo che ha disintegrato il tessuto sociale in Italia, non mi interessa incontrarlo, non facciamo dialogo con quella politica"
La pioggia di Milano non ferma le Sardine, tanto che la manifestazione, iniziata nella più piccola piazza dei Mercanti, si è presto spostata in piazza Duomo. Circa 25mila persone, secondo i numeri forniti dagli organizzatori, sono arrivati nella principale piazza del capoluogo lombardo. Migliaia di ombrelli e sardine di cartone colorate, di giallo, di arancione, di azzurro sotto l’acqua. Numeri che superano anche le previsioni della vigilia, visto che a registrarsi sulla pagina Facebook del movimento erano stati in 10mila. E la costante, come negli altri eventi, lo striscione esposto sul palco: “Milano non si Lega”.
L’evento ha preso il via con la lettura dei primi 12 articoli della Costituzione. È questo il punto da cui la maggior parte delle persone in piazza pensa sia giusto ripartire per ricostruire il Paese. Il rispetto della Costituzione per tornare a garantire i diritti a tutti, cittadini e stranieri. Quando, nel corso della lettura, gli organizzatori hanno toccato le parti riguardanti il ripudio della guerra e la tutela dei diritti dello straniero, dalla piazza si è alzato un boato di sostegno.
Sul palco ha preso la parola anche Mattia Santori, uno dei fondatori, che ci ha tenuto a chiarire come “il nostro pensiero non è manipolato. Non c’è nessuno dietro di noi nonostante ogni giorno qualcuno cerchi di dividerci. Ma noi in risposta saremo ancora di più nelle piazze”. Poi ha lanciato un messaggio alla politica: “Si deve dialogare con la politica ma non con chi ha disintegrato il tessuto sociale per una manciata di voti. Basta strumentalizzare gli ultimi per una manciata di voti, basta fare politica sulla pelle dei più deboli“.
A chi gli ha chiesto se i leader del movimento siano interessati a incontrarsi con il leader della Lega, Matteo Salvini, Santori ha risposto con un secco “no”: Salvini “ha promesso di venire molte volte nelle nostre piazze, ma ovviamente non si è mai visto – ha detto – Non dimentichiamo che ha disintegrato il tessuto sociale in Italia, non mi interessa incontrarlo, non facciamo dialogo con quella politica che ci ha fatto dire basta”. Poi ha aggiunto: “In questo momento dobbiamo stare il più lontano possibile dalla politica e mantenere la nostra identità fluida e spontanea. Più avanti si potrà cercare il dialogo con chi le risposte le deve dare”. “La politica dovrebbe avere più coraggio nell’affrontare temi scomodi come l’urlo dell’integrazione – interviene un altro – Non si può scappare per paura di perdere consenso”.
“Il punto da cui ripartire? – ha dichiarato uno dei ragazzi in piazza – La Costituzione, ma applicandola per davvero, in tutte le sue parti, non come viene fatto oggi”. Una giovane, invece, si è concentrata sull’articolo 1 del testo costituzionale: “L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro… È proprio da quel lavoro che si deve ripartire, deve essere garantito”, ha detto.
Sul palco milanese è salito anche Roberto Saviano che alla folla ha detto che “questa piazza non deve essere una piazza solo contro, ma sta andando verso la difesa dei diritti che sono prima di ogni cosa. Le Sardine impediscono l’erosione della democrazia. Questa piazza è bellissima perché non c’è nessun leader, nessuna volontà di dire vaffa o di fare rottamazioni. Questa è l’Italia che ha voglia di incontrarsi e ragionare”.
Lo scrittore ha continuato spiegando che “la grandezza di questa piazza è che ci sono molti ragazzi, molte persone di diverse generazioni che si incontrano, che vogliono iniziare un nuovo passo”. Poi è passato all’attacco del leader leghista, Matteo Salvini, “che non è stato assolto, ma in mancanza di accordi scritti non è possibile stabilire la responsabilità. Queste piazze sono anche un antidoto alle balle“.
Più di mille persone in piazza a Taranto: anche Mattia Santori
C’era anche l’ideatore della campagna nata a Bologna, Mattia Santori, all’evento organizzato in mattinata a Taranto, in piazza Immacolata. Per il primo raduno organizzato dalle Sardine in Puglia, gli organizzatori hanno scelto la città al centro delle cronache nazionali per la questione legata all’ex Ilva. L’obiettivo, hanno spiegato gli organizzatori, è quello di portare “lo stile delle sardine in una terra che negli ultimi anni è stata divisa da tutte le promesse della cattiva politica”. In contemporanea si è svolta all’Histò Mar Piccolo la prima assemblea provinciale della Lega a Taranto, alla presenza del vicesegretario federale Andrea Crippa.
“Senza bandiere, senza offese – hanno sottolineato i referenti tarantini del movimento – e con un chiaro e preciso richiamo all’antifascismo e all’antisovranismo. Nessuno si deve permettere a fare delle politiche divisive su Taranto. Questa è la piazza delle persone che si danno da fare ogni giorno, che dicono no alla politica intesa come odio, come rancore. A Taranto ci hanno diviso su diritti che non sono sindacabili. Non è possibile scegliere tra salute e lavoro. Vogliamo dare un esempio di come insieme si può fare una comunità”.
Più di 6mila a Padova
Oltre 6mila persone sono arrivate in piazza delle Erbe, nonostante la pioggia, al primo raduno delle sardine di Padova. Tanta gente anche sulle scale del Palazzo della Ragione e sotto i portici di Palazzo Moroni, sede del Comune. Anche nella piazza padovana tanti cartelli, striscioni, sagome a forma di pesce e ombrelli aperti a intermittenza. “Ho tanto rispetto di questa piazza bella e spontanea – ha detto il sindaco Sergio Giordani, civico di centrosinistra – Meno odio, più umanità, più comunità. È questo che chiedono e su questo la politica si deve impegnare. I padovani hanno un grande cuore e qualcosa da insegnare”.