Le contestazioni degli inquirenti vanno dalle ipotizzate assunzioni in aziende private, a presunte raccomandazioni per promozioni o trasferimenti in sanità o partecipate. Ma anche "spintarelle" per la rateizzazione di cartelle esattoriali
Sono in tredici in totale gli indagati nell’ambito dell’inchiesta della procura di Catania in cui risulta iscritto il deputato regionale di Italia viva all’Assemblea siciliana, Luca Sammartino. Le contestazioni degli inquirenti- secondo quanto riporta La Sicilia – vanno dalle ipotizzate assunzioni in aziende private, a presunte raccomandazioni per promozioni o trasferimenti in sanità o partecipate. Ma anche “spintarelle” per la rateizzazione di cartelle esattoriali.
C’è anche l’ipotesi di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio per la liquidazione di un trattamento di fine rapporto. Tra gli indagati a vario titolo, stando al quotidiano, ci sono anche il sindaco di Aci Castello, Carmelo Scandurra, per un episodio avvenuto prima della sua elezione; l’assessore di Mascalucia, Nino Rizzotto Salamone; l’ex consigliere comunale di Catania, Giuseppe Musumeci; il consigliere di Militello, Salvatore Cannata Galante; l’ex consigliere comunale di Caltagirone, Alfredo Scozzarella; il consigliere della seconda Circoscrizione di Catania, Giuseppe Damiano Capuano; l’ex consigliere municipale etneo Marco Mirici Cappa.
L’inchiesta coordinata dal procuratore Carmelo Zuccaro, dall’aggiunto Agata Santonocito e dal sostituto Fabio Saponara è partita dagli accertamenti della Digos sulla campagna elettorale per le politiche del 2018. Sammartino, recordman delle preferenze alle elezioni regionali del 2017, era candidato alla Camera dei deputati nel collegio uninominale di Misterbianco e ottenne oltre 16mila voti, non sufficienti per essere eletto. Secondo l’accusa avrebbe fatto o promesso i ‘favori contestati nell’avviso di conclusione indagini in cambio di voti. Sammartino in passato è stato indagato dalla Procura di Catania per le Regionali del 2017 in Sicilia nell’ambito di un’inchiesta sulla regolarità del voto espresso da persone anziane di una casa di cura della provincia etnea, ma il fascicolo fu successivamente archiviato.
“Ho sempre avuto e ho grande fiducia nella giustizia e rispetto per il lavoro della Procura. L’avviso di garanzia che ho ricevuto mi lascia del tutto sereno. Mi adopererò con il mio avvocato per chiarire questa vicenda che mi viene attribuita. Confido comunque nella celerità delle indagini che dimostreranno la mia assoluta estraneità ai fatti contestati” fa sapere il sindaco di Aci Castello, Carmelo Scandurra.