L’accordo c’è, l’unanimità nella maggioranza di governo no. Dopo 14 ore di riunione, la commissione Finanze della Camera ha dato il via libera alle modifiche all’articolo del decreto fiscale sul “carcere agli evasori“, con l’attenuazione dell’aumento delle pene previste nel testo iniziale. Ma tra le forze che reggono il Conte 2 c’è Italia Viva di traverso. Il partito di Matteo Renzi, infatti, voleva la cancellazione tout court degli inasprimenti e ha votato contro l’intesa: “Sempre contrari“, ha detto il deputato Mauro Del Barba. Un niet che non ha comportato ripercussioni perché gli emendamenti dei relatori e del governo hanno comunque incassato l’ok. Resta tuttavia la valenza politica della presa di posizione renziana. Che è identica in tutto e per tutto a quella espressa neanche 24 ore prima da Confindustria, secondo cui combattere evasione e illegalità significa “criminalizzare le imprese” perché si è in presenza di un “approccio iper repressivo“.
Anche la confisca è ritenuta, spiega Ettore Rosato di Iv, una “norma sproporzionata e che lede il principio di presunzione di innocenza”. Da registrare pure la contrarietà delle opposizioni, con Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia che hanno abbandonato i lavori della Commissione. A sentire Massimo Bitonci della Lega, la protesta riguarda anche le norme sugli appalti.
Il dl Fisco ha impegnato per tutta la notte la commissione finanze della Camera, che dopo 12 ore è andata in pausa, per poi riprendere la discussione e le votazioni. Diverse le approvazioni, dallo slittamento della scadenza del 730 a quello sulle multe per i sediolini per i bambini con i sensori anti abbandono. Le imprese potranno continuare a compensare eventuali debiti fiscali con i crediti vantati nei confronti della pubblica amministrazione. Bocciate la proposta di Italia Viva e l’identico emendamento presentato da Forza Italia che chiedevano di sopprimere la confisca per sproporzione contenuta nelle nuove norme sul carcere agli evasori. Le proposte di modifica puntavano a cambiare ulteriormente le misure così come messe a punto con l’emendamento dei relatori presentato ieri sera e ancora da votare.
Via libera a una piccola rivoluzione del calendario fiscale, con la scadenza del 730 che passa dal 23 luglio al 30 settembre. Cresce anche la platea dei contribuenti che possono usare il modello: oltre ai dipendenti e ai pensionati, possono presentarlo anche i titolari di redditi assimilati a quello di lavoro dipendente e i titolari di redditi di lavoro autonomo occasionale. Sale l’indennità dei sindaci dei comuni fino a 3mila abitanti, arrivando all’85% di quella spettante ai primi cittadini dei comuni con popolazione fino a 5 mila abitanti: in base al calcolo di alcuni componenti della commissione Finanze della Camera, la cifra crescerebbe quindi a circa 1.400 euro netti.
Non ci saranno multe per i negozianti che non hanno il pos. Ok anche all’emendamento che prevede 180 milioni di euro per gli straordinari delle forze di polizia e dei Vigili del fuoco. Si tratta di compensi non ancora liquidati e riferiti a prima del 2019. Per le forze di polizia vengono stanziati 175 milioni mentre cinque milioni vengono stanziati per i pompieri.
Approvato poi l’emendamento che rinvia al 6 marzo le multe per chi non si adegui alle nuove norme sui seggiolini auto per i bambini e fa salire da uno a 5 milioni gli stanziamenti previsti nel 2020 per le agevolazioni sotto forma di credito di imposta. E via libera per l’Iva al 4% sull’acquisto di auto ibride ed elettriche da parte di persone con disabilità. “È un successo di cui tutto il Parlamento deve essere orgoglioso – ha commentato la deputata del Pd Elena Carnevali – Questa approvazione – ha aggiunto – mette fine a un paradosso che negava alle persone con disabilità la libertà di muoversi in modo ecologico. Si mette così fine a una battaglia e a una ingiustizia sociale oltre che ecologica”. La commissioneha approvato un emendamento che introduce un incentivo per l’acquisto di airbag per moto. In base alla norma, proposta dal deputato m5s Nunzio Angiola, dal 2020 si potrà detrarre fino a 250 euro (il 50 per cento di una spesa massima di 500 euro) “per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale moto airbag”. Per il provvedimento sono stati stanziati fino a 30 milioni di euro all’anno.
Anche la tampon tax è arrivata in dirittura d’arrivo, ma l’Iva passa dal 22% al 5% solo per gli assorbenti compostabili o lavabili. Il sottosegretario Alessio Villarosa è intervenuto spiegando che “c’è un impegno del governo per intervenire totalmente” sulla questione, in modo da allargare lo spettro delle tipologie di prodotti per i quali sarà abbassata l’Iva. Autorizzata per il 2019 “una spesa da 460 milioni per il finanziamento di investimenti infrastrutturali della rete ferroviaria nazionale”.