La nuova proprietà, Ventures, non ha ancora installato le linee produttive: all'interno dello stabilimento di Riva di Chieri è tutto fermo. In ballo ci sono 409 posti di lavoro: la sindaca annuncia un tavolo al Mise per la settimane del 16 dicembre
All’ex Embraco di Riva di Chieri è tutto fermo. La descrizione la fa la sindaca di Torino, Chiara Appendino: “Sono stata dentro la fabbrica, è sconcertante, non c’è nulla. Da oggi non c’è più neanche la mensa. Presto non ci saranno più risorse per sostenere la cassa integrazione. L’industrializzazione non è partita“. Parole che non fanno altro che confermare quello che i lavoratori denunciano da tempo: “Il processo di re industrializzazione è un bluff. Andiamo in fabbrica solo per pulire”. Oggi si sono ritrovati per protestare davanti ai cancelli dell’azienda, insieme ai sindaci del territorio. La nuova proprietà, Ventures, non ha ancora installato le linee produttive. La sindaca ha annunciato che la settimana del 16 dicembre verrà convocato un tavolo al Mise: in ballo ci sono ancora 409 posti di lavoro, in uno stabilimento che un tempo contava oltre 2mila occupati.
Il dossier Embraco è un’eredità di quando al ministero dello Sviluppo economico c’era Carlo Calenda. La rottura con la multinazionale che produce compressori per i frigoriferi della Whirlpool arrivò nel febbraio 2018. Allora la trattativa riguardava 497 licenziamenti, ma fu un fallimento. Nel luglio 2018 ci fu quindi la vendita a Ventures che dovrebbe produrre robot per la pulizia dei pannelli fotovoltaici. Da undici mesi si attende l’arrivo delle linee di produzione della nuova proprietà Ventures, ma a oggi la fabbrica è vuota, come ha potuto constatare anche la stessa Appendino. I lavoratori denunciano anche il mancato pagamento degli stipendi e quindi chiedono al ministero oggi guidato da Stefano Patuanelli di trovare un nuovo investitore.
“E’ indegno che soggetti privati che fanno accordi con il pubblico decidano in modo non morale di non rispettare gli accordi. Così diventiamo poco credibili anche come Stato”, afferma la sindaca di Torino parlando ai cancelli dello stabilimento. “Ho sentito la sottosegretaria che sta seguendo il dossier Embraco, mi ha confermato che nella settimana del 16 dicembre verrà convocato il tavolo al Mise. E’ importante che ci siano tutte le istituzioni e tutti i soggetti privati, Ventures, Whirlpool, Invitalia“, prosegue Appendino, che chiede una “mobilitazione permanente dei sindaci, con una staffetta per garantire la presenza delle istituzioni e supporto del presidio dei lavoratori”.
“È importante il sostegno della Città Metropolitana manifestato oggi dalla sindaca Appendino, perché in questa fase serve un lavoro sinergico con gli enti locali e il Mise per risolvere positivamente la vertenza ex Embraco”, dichiara Vito Benevento, della segreteria Uilm Torino. Dentro la fabbrica di Riva di Chieri è entrata anche una delegazione dei sindacati. “Whirlpool e tutti gli attori di questa vertenza devono essere convocati al tavolo di crisi al Mise. Rimangono sette mesi alla scadenza degli ammortizzatori sociali“, ricorda Benevento.
“La situazione è drammatica e urgente”, sottolineano anche Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom, e Ugo Bolognesi della Fiom Torino. “La sindaca – aggiungono – ci ha comunicato durante la manifestazione che il Mise convocherà il tavolo nella settimana del 16 dicembre e che lei sarà presente all’appuntamento. Abbiamo spiegato che a quel tavolo dovranno esserci tutti i soggetti responsabili della situazion, e quindi oltre alle Istituzioni dovranno essere chiamati Invitalia e, soprattutto, Whirlpool. Le nostre iniziative continuano, domani verrà il vescovo e mercoledì pomeriggio incontreremo l’assessore al Lavoro della Regione Piemonte. Non possono essere i lavoratori a pagare”, conclude la Fiom.