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Paolo Bonolis a Io e Te: “Da ragazzino sbirciavo nel bagno delle donne, la prima zizzetta che toccai, mi tornò utile per tre anni”

Il conduttore a ruota libera, durante una intervista al talk di Rai Uno, per presentare il libro autobiografico “Perché parlavo da solo”. Tra aneddoti privati e battute, Bonolis confessa di trovare spesso rifugio nella solitudine

di Andrea Conti

Paolo Bonolis mattatore durante la lunga intervista al talk di Rai Uno “Io e Te” per presentare il suo nuovo libro autobiografia “Perché parlavo da solo”. “È un regalo che fondamentalmente ho voluto fare ai miei figli. – rivela il conduttore – Mi sarebbe piaciuto avere un libro scritto da mio padre per conoscerlo un po’ di più. Io l’ho voluto lasciare a loro, ai più piccoli, soprattutto, affinché un giorno, magari crescendo, lo leggeranno, perché fondamentalmente nel libro c’è assenza totale di ipocrisia e volontà di far capire ai ragazzi quanto è importante coltivare profondamente i propri sogni e diffidare invece dalle illusioni”.

Nel volume ci sono moltissimi aneddoti legati anche alla vita privata. Bonolis, ad esempio, confessa di aver sbirciato nel bagno delle donne da ragazzino: “Ma è ovvio! Erano tempi differenti! Io la prima zizzetta che toccai, mi tornò utile per tre anni”. Il conduttore spiega nel dettaglio come fossero diverse le cose: “Era difficile allora, non c’era la possibilità che c’è oggi, che ti toglie anche molto! Oggi puoi vedere tutto in continuazione e arrivi a 18 anni che già sei stufo, o quantomeno devo immaginare una sessualità alla Cirque du Soleil”.

Nonostante il grande successo, il conduttore è schivo ed evita le serate mondane. “La solitudine è una splendida posizione nell’esistenza, dove ti permetti di ragionare e di pensare senza il frastuono degli altri. – racconta – Al contempo, è qualcosa che le nuove generazioni stanno perdendo soprattutto nella possibilità di annoiarsi”. Il suo pensiero è rivolto alle nuove generazioni: “I giovani oggi vengono telecomandati nella loro quotidianità, dagli smartphone, anche da genitori particolarmente ossessivi, che scandiscono la loro giornata con una posologia quasi da campo di concentramento, perché è impressionante le cose che devono fare! Quasi che la noia non debba toccare la loro vita, mentre è nella noia e nella solitudine che uno tira fuori sé stesso per cercar di sgusciar fuori da una situazione che lo vede da solo, e da solo si costruisce la propria personalità”.

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