Il libro più famoso della storia della letteratura italiana per ragazzi, “Pinocchio” di Collodi, tradotto in oltre 250 lingue e venduto in tutto il mondo, era una novella a puntate. Pubblicato nel 1881 sul “Giornale per bambini”, supplemento del quotidiano “Fanfulla”, in otto parti illustrate, raccontava le avventure del burattino e di suo padre Geppetto con quel senso di realtà tipico di molte fiabe che attingono alla cultura popolare. Il Grillo parlante, richiamo della coscienza, veniva schiacciato con un martello dallo stesso Pinocchio, la Fata Turchina moriva di crepacuore e il burattino moriva appeso a un ramo di quercia, impiccato dal Gatto e dalla Volpe. Furono le proteste dei lettori a determinare la revisione della storia e il lieto fine rassicurante: la trasformazione di Pinocchio in bambino con l’aiuto della Fata. A Collodi servirono due anni per completare e modificare l’opera: ‘’Le avventure di Pinocchio‘’.