Alle volte, la discussione sul cambiamento climatico prende delle direzioni che sarebbero ridicole se non si parlasse di cose serie. Un esempio è la storia che, al tempo dei Vichinghi, un migliaio di anni fa, la Groenlandia era una “terra verde,” ovvero senza ghiaccio. Fa il paio con quella delle Alpi che si dice fossero senza neve quando ci passarono gli elefanti di Annibale.
Queste e altre leggende vengono usate per sostenere un ragionamento che dice, più o meno, “siccome nel passato il clima della Terra era più caldo di oggi senza che ci fosse nessuno che bruciava combustibili fossili, ne consegue che bruciare combustibili fossili non può scaldare la Terra” (altrimenti detto: i Vichinghi non viaggiavano in Suv).
Basta pensarci un attimo per capire che la logica di questo ragionamento lascia parecchio a desiderare. Ma sembra che queste leggende piacciano anche a persone che, in linea di principio, di scienza dovrebbero saperne qualcosa. Sulla storia degli elefanti di Annibale c’è cascato persino Carlo Rubbia in un suo disgraziato intervento in Senato nel 2014, mentre Uberto Crescenti, professore di geologia, ha dichiarato in un’intervista che al tempo dei Vichinghi la Groenlandia era “ricoperta di foreste.”
Ora, può darsi che gli elefanti di Annibale abbiano trovato poca neve sulle Alpi, anche se hanno sicuramente avuto i loro guai nell’impresa (pare che ne fosse sopravvissuto soltanto uno). Ma che la Groenlandia fosse senza ghiacciai al tempo dei Vichinghi (o addirittura “ricoperta di foreste”) è proprio una fesseria improponibile. Pensate che la calotta di ghiaccio che c’è oggi in Groenlandia è talmente massiccia che se si fondesse tutta causerebbe un innalzamento del livello dei mari di oltre sette metri.
Se non ci fosse stato quel ghiaccio al tempo dei Vichinghi, il livello del mare avrebbe dovuto essere molto più alto di oggi e l’acqua avrebbe invaso le coste di tutto il mondo (altro che l’acqua alta di Venezia!). Ma non c’è traccia di niente del genere nella storia. È vero che c’è stato un tempo in cui la Groenlandia era veramente senza ghiaccio, ma era oltre un milione di anni fa, ben prima dei Vichinghi, anche prima dell’apparizione dell’“homo sapiens.”
E allora, cosa voleva dire Erik il Rosso, lo scopritore della Groenlandia, quando l’aveva chiamata “Terra Verde” (Green Land)? Beh, un po’ era pubblicità, un po’ era una descrizione corretta della zona costiera dell’Ovest della Groenlandia. Potete usare Google Maps per verificare da voi che anche oggi le zone degli antichi insediamenti vichinghi sono verdi di erba, ma i ghiacciai sono molto più all’interno e non visibili dalla costa.
È successo poi che i Vichinghi abbandonarono le loro colonie in Groenlandia dopo qualche secolo. Non sappiamo cosa fosse successo esattamente, ma è chiaro che la vita era diventata dura per loro. Si parla dell’effetto della “piccola era glaciale” che aveva in effetti abbassato un po’ le temperature medie all’epoca (e, anche qui viene fuori, “dov’erano i Suv dei Vichinghi?”).
Ma è possibile che i Vichinghi avessero anche sovrasfruttato il suolo fertile con le loro bestie e le loro coltivazioni. In queste zone molto a Nord, il suolo è notoriamente fragile e ci mette molto tempo a ricostituirsi. In pratica, da allora a oggi il clima della Groenlandia non è molto cambiato. È solo recentemente che la Groenlandia ha cominciato a riscaldarsi rapidamente, come tutto il resto del pianeta.
Alla fine dei conti, quindi, i Vichinghi col clima terrestre c’entrano molto poco, eccetto per il fatto che può darsi che Greta Thunberg, l’attivista svedese con le trecce bionde, abbia qualche remoto antenato vichingo. A parte questo, tuttavia, è vero che il clima può cambiare, ed è cambiato nel passato, senza interventi umani. Questo non vuol dire che non possa cambiare oggi come risultato delle azioni umane. Anzi, è proprio quello che sta succedendo, e molto più rapidamente di quasi tutti i cambiamenti climatici del passato.