Produzione editoriale e mercato digitale in crescita, lettori stabili. Questi in estrema sintesi i dati che emergono dal Rapporto Istat sulla produzione e lettura di libri in Italia nel 2018. Legge il 40,6% della popolazione: il 78,4% solo cartaceo e il 7,9% solo e-book o libri online. Prima di proseguire precisiamo che i dati nascono dalle elaborazioni di questionari che sono stati compilati da 1860 editori, circa il 90% del totale. I dati sulla lettura, invece, sono rilevati nell’ambito dell’indagine campionaria annuale sulle famiglie “Aspetti della vita quotidiana”.
Non è precisato se alla raccolta dati abbiano partecipato anche le piattaforme di autopubblicazione quali Amazon, youcanprint e StreetLib. Dalle mie verifiche risulta che non siano stati inclusi e così è evidente che i dati relativi al digitale non siano completi. Se per Amazon è spiegabile, perché la società editoriale risulta avere sede in Lussemburgo, non vi sono spiegazioni per gli altri operatori.
Continuando a scorrere il Rapporto scopriamo che oltre il 50% degli editori attivi ha sede nel Nord del Paese, il 29,8% al Centro e il 18% nel Mezzogiorno. In Lombardia e nel Lazio opera il maggior numero di editori attivi, rispettivamente il 20,3% e 17,3%: le due regioni insieme ospitano il 48,1 dei grandi operatori, il 38,6% dei medi e un terzo dei piccoli.
E gli editori puntano sempre di più sul digitale: un’opera su quattro è disponibile in e-book. In soli due anni, la percentuale di opere stampate disponibili anche in versione digitale è passata dal 35,8%, circa 22mila titoli nel 2016, a quasi il 40% ovvero più di 30mila titoli nel 2018. Sono soprattutto i grandi editori a investire, infatti pubblicano oltre il 90% dei libri in formato e-book, con una copertura delle opere pubblicate a stampa del 45,8%.
La versione digitale di libri di avventura e gialli rappresenta l’82,1%, i testi di informatica il 62,9% quelli di matematica il 61,4%, infine i libri di attualità politico-sociale ed economica il 56,1%. Dal punto di vista tecnologico, la maggior parte sono semplici trasposizioni digitali del testo stampato su carta. Solo il 13,4% degli e-book pubblicati presenta contenuti o funzionalità aggiuntive rispetto alla versione a stampa della stessa opera.
La pubblicazione di libri esclusivamente in formato e-book, cioè senza una corrispettiva versione cartacea, è poco frequente tra gli operatori osservati. Coinvolge solo il 5,6% che diventa il 11,4% per i grandi editori. Ovviamente questi numeri non tengono conto del self-publishing. Il fatturato che deriva dalla vendita di contenuti digitali (e-book, banche dati e servizi web) resta tuttavia limitato: non supera il 10% del totale per il 92,6% degli editori, indipendentemente dalla dimensione d’impresa.
Chi legge gli e-book?
Nel 2018, circa 4 milioni 800mila persone hanno dichiarato di aver letto e-book e/o libri online, vale a dire l’8,4% della popolazione con più di 6 anni, pari al 20,6% dei lettori. Se si aggiungono anche coloro che hanno scaricato libri on-line, il numero sale a 6 milioni 280mila, ossia l’11% della popolazione, in crescita rispetto all’8,2% del 2015.
La lettura in modo esclusivo di e-book o complementare a quella di libri cartacei è più diffusa tra i giovani tra 15 e 34 anni e molto meno nelle fasce di età successive, quasi sparisce dopo i 75 anni. Le lettrici, 80,6% contro il 75,2% dei lettori, leggono più cartaceo; mentre gli e-book/libri online sono più apprezzati dai lettori, 10,8% contro il 5,8% delle lettrici. Anche per la lettura, è confermato il divario digitale tra Nord e Sud: legge digitale una quota di persone che oscilla tra il 10,9% del Nord-Ovest e il 5,5% del Sud.
Infine, cosa viene maggiormente apprezzato e cosa ostacola la diffusione degli e-book. Secondo gli editori la caratteristica più gradita è il prezzo di vendita ridotto (71,7%), seguita dalla facilità di trasporto e di archiviazione dei contenuti (51%).
Meno rilevante risultano la facilità di reperimento e di acquisizione dei titoli (19,1%), la fruizione interattiva ovvero la possibilità di fare ricerche sul testo, segnalibri, note, applicazioni per la formattazione (16,9%) e la multimedialità (11,3%). Mentre i principali ostacoli alla diffusione degli e-book sono l’immaterialità del libro digitale (51,7%), l’insufficiente alfabetizzazione informatica dei lettori (38,9%) e lo scarso comfort visivo (32,6%). Anche il basso numero di lettori forti è indicato come un elemento critico (26,2% dei rispondenti).