“Salvini? In questi giorni l’ho visto delirare, dicendo a Conte che lo avrebbe incriminato per alto tradimento perché avrebbe firmato di notte un trattato. Seguendo la sua teoria, era Salvini che doveva essere incriminato per alto tradimento, perché se l’è sognata questa storia della firma. Non è mai stato firmato questo trattato del Mes”. Così il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ospite di Dimartedì (La7), risponde al conduttore Giovanni Floris sulla vicenda del Fondo Salva-Stati.
E puntualizza: “Tutti sapevamo di quel testo sul negoziato, testo che era pubblico. E tutti sapevamo che il trattato non era stato firmato. La verità è che c’è un pacchetto e io ho paura, come si dice a Napoli, che si tratti di un “pacco” che ci possa fregare. Quello che a giugno il Parlamento ha detto è che bisognava fermare tutto, perché, fin quando non leggiamo tutti gli accordi di questo pacchetto, non si approva nulla”.
Battuta sul leader della Lega: “Salvini ha fatto notare che 35 deputati del M5s non erano presenti alla informativa di Conte sul Mes in Aula. Ovviamente qui ogni cosa viene vista come complotto. Salvini ha il 99,9% delle assenze in Senato. L’ho visto per la prima volta l’altro giorno in Senato. Da quale pulpito viene la predica”.
Infine, il leader del M5s, rispondendo a una domanda del direttore de Il Foglio, Claudio Cerasa, pronuncia un monito al Pd: “Se vota con le opposizioni una mozione che dovesse rinviare la fine della prescrizione, io vedo un solo scenario, e cioè che il Pd vota insieme a Salvini e a Berlusconi una riforma della giustizia. Sarebbe il Nazareno 2.0. Io non credo che sia possibile”.