Durissimo attacco del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, all’indirizzo dei contestatori che sabato scorso, ad Aversa (Caserta), hanno protestato contro il politico, lanciandogli sacchetti di rifiuti. De Luca ha denunciato alla Questura di Napoli gli attivisti del comitato “Stop biocidio”, i quali, a loro volta, hanno spiegato le proprie ragioni su Facebook. Ma De Luca non risparmia colpi ai governi degli ultimi quattro anni.
Ospite di “Barba e Capelli”, su Radio Crc, De Luca afferma: “Sono andato in Questura come un normale cittadino italiano, per chiedere allo Stato che dia cenni di vita e si decida a punire i delinquenti. Qui non c’entrano assolutamente niente le questioni di merito. C’è un gruppo di squadristi, già individuati dalle forze dell’ordine, che da 4 anni danno vita a vere e proprie aggressioni e agguati permanenti nei miei confronti, oltre che nei confronti delle istituzioni. I motivi riguardano la politica politicante, è gente mandata da qualcuno. E, nel caso specifico, credo che il riferimento del tutto campato in aria alla Terra dei Fuochi nasconda un sostegno implicito alla camorra, perché noi, com’è noto, stiamo facendo pulizia. L’unica istituzione – continua – che ha lavorato sulla Terra dei Fuochi è la Regione Campania. Per il resto, non ha fatto assolutamente niente nessuno. Il governo, il ministero dell’Interno, il ministero dell’Ambiente non hanno fatto nulla. Hanno solo parlato, senza fare niente di concreto. Quando c’era il governo gialloverde, si fece una parata propagandistica a Caserta. Arrivarono sei ministri per affrontare il tema della Terra dei Fuochi. E poi? Zero. Fu solo una cialtronata a cui non è seguito assolutamente nulla. Per la Terra dei Fuochi abbiamo stanziato 22 milioni di euro per fare di tutto, l’ira di Dio. E quest’anno il ministero dell’Ambiente ci ha tolto 30 milioni di euro, che usavamo per gestire l’impianto di termovalorizzazione di Acerra. Questo è l’unico contributo che è arrivato dal governo”.
De Luca spiega l’operato della Regione Campania e insiste: “Un conto è lavorare per tutelare i propri territori, un altro conto è avere qualche comitato che, se non amplifica il problema, se non dice che siamo alla tragedia e al disastro, rimane disoccupato. Questa cosa è inaccettabile. Le questioni di merito non c’entrano nulla. Dovrebbero fare un monumento alla Regione Campania, altro che rompere le scatole. Il vero problema è che ci sono atti di squadrismo che vanno combattuti, mandando in galera i delinquenti. Ho anche parlato ieri col presidente della Repubblica, che è stato estremamente garbato e sensibile – spiega – Ho chiesto alla Prefettura che sia liberata la sede della Regione Campania. Abbiamo fatto crescere nei decenni l’abitudine di assediare la sede della Regione, bloccando l’ingresso. Questo non avviene neanche nell’Africa subsahariana. Mica a Roma Montecitorio viene bloccato da bivacchi o da delinquenti. Mica Palazzo Chigi è oggetto di intimidazioni da anni. Nessuno si deve permettere più di venire a rompere le scatole davanti alle porte della Regione. Questa cosa è diventata intollerabile e indegna di un Paese civile”.
De Luca poi ricorda un altro episodio di aggressione contro di lui, avvenuto due anni fa all’ospedale di Pozzuoli, rimasto irrisolto. E punta nuovamente il dito contro l’esecutivo: “Mi auguro che l’episodio di Aversa serva a svegliare lo Stato italiano in tutte le sue componenti, perché, per quello che ho visto io direttamente, lo Stato ha dato prova di non esistere. Noi andremo avanti a carro armato sulla linea della legalità e del contrasto a tutti i delinquenti, a tutti gli squadristi e a tutti i camorristi. Abbiamo deciso di ripulire la Terra dei Fuochi e tutti i territori. Lo faremo, anche da soli, ma è bene che vengano alla luce le responsabilità di uno Stato che, in questi 4 anni, ha assunto un volto ridicolo e non credibile“.
L’affondo finale De Luca lo riserva al ministro dell’Ambiente Sergio Costa, che lo ha redarguito sulla recente presenza di cumuli di rifiuti in diverse zone di Napoli: “Non ho capito cosa ha detto, ma in genere non passo le mie giornate a commentare le affermazioni del sedicente ministro Costa. C’è una criticità a Napoli, che riguarda il Comune di Napoli. Quindi, l’interlocutore a cui fare domande è il Comune di Napoli. Che suggerimento do a de Magistris sulla gestione dei rifiuti? Dateglielo voi il suggerimento”.