di Riccardo Mastrorillo
Flavio Di Muro (Lega): “Vede, Presidente, in tutta questa attività che facciamo tutti i giorni, noi tralasciamo i veri valori, tralasciamo le persone che ci vogliono bene, tralasciamo le persone che amiamo. (…) Quindi, Presidente, con rispetto non mi rivolgo a lei, ma mi rivolgo in tribuna per dire: Elisa, mi vuoi sposare?” – Camera dei deputati, giovedì 28 novembre 2019
Potrebbe sembrare un episodio divertente, potremmo gioire per un po’ di umanità e potremmo financo condividere la premessa sul duro lavoro – per quelli che lo fanno sul serio – del parlamentare. Tuttavia reputiamo questa pagliacciata un volgare e deprecabile insulto alle istituzioni. È sintomatico della protervia di una certa parte politica, della considerazione padronale delle istituzioni da parte di un deputato che ha usato l’aula del Parlamento per una questione personale.
Quello che ha compiuto il Di Muro è moralmente più grave del peculato perché piega strumentalmente alle esigenze private un luogo sacro delle istituzioni. E il fatto che non pochi deputati di tutti gli schieramenti abbiano plaudito a questo gesto dimostra quanto sia degradata, nell’immaginario collettivo, la figura del deputato.
Il giorno precedente c’era stata nell’aula di Montecitorio una vera e propria gazzarra a causa di una serie di interventi non sul provvedimento in discussione – era sempre il decreto legge per la ricostruzione post-terremoto -, ma sulla nota vicenda del Mes (il trattato europeo per la gestione del fondo salva Stati). Una gazzarra indegna di un paese civile, con un’aggressività, probabilmente studiata, da parte dei deputati della Lega e di Fratelli d’Italia: “questa vicenda – ha detto in aula il deputato Bruno Tabacci – mi è parsa organizzata a freddo: anche la presenza in Aula della leader di Fratelli d’Italia lo dimostra”.
Infatti c’è un altro episodio, che potrebbe sembrare divertente, che nuovamente dimostra la concezione proprietaria delle istituzioni da parte dell’estrema destra: esattamente una settimana prima, Giorgia Meloni (leader di Fratelli d’Italia) ha postato sui social una foto del “transatlantico” (il corridoio antistante l’aula di Montecitorio) vuoto, scrivendo: “Ops, transatlantico deserto. Tutti a casa di giovedì i moralizzatori grillini? Dai mi sento sola venite a farmi compagnia, assenteisti!”. Peccato che giovedì non vi fosse seduta, per consentire alla Commissione finanze di concludere l’esame del Decreto Fiscale.
E comunque il “transatlantico” non è quasi mai deserto: ci sono di solito i giornalisti, qualche parlamentare di passaggio. Per poter fare una foto con il corridoio vuoto ci si dovrebbe appostare la mattina presto, oppure nei periodi in cui il Parlamento è chiuso. Resta il fatto che la presidente di Fratelli d’Italia ha appositamente screditato l’Istituzione al solo scopo di nascondere il suo ben noto assenteismo.
Secondo il sito di Openpolis (che monitora le presenze di tutti i parlamentari) la deputata Giorgia Meloni ha partecipato, nella scorsa legislatura, al 5,12% delle votazioni: la media è stata 65,89%. Il confronto coi deputati leader dei partiti della sinistra è per lei umiliante (Roberto Speranza 36,25%, Nicola Fratoianni 43,43%, Pippo Civati 71,32%).
Non possiamo non stigmatizzare una politica che si apposta, magari alle 8 del mattino, per farsi una foto con il “transatlantico” vuoto, con l’intento di denigrare i suoi colleghi e per far dimenticare le sue deprecabili assenze. Peraltro le regole della Camera vietano di fare foto all’interno. Anche questo è un uso proprietario delle istituzioni, tipico dell’arroganza di una destra cialtrona.
La notizia che Flavio Di Muro e la sua Elisa abbiano già fissato da tempo la data delle nozze e prenotato sia la chiesa sia il ristorante per il banchetto la riteniamo un’aggravante, come riteniamo complice la povera Elisa per aver scritto sui social “comunque, un po’ più tardi ho detto Sì!”. Ma lei ha già la sua punizione: vivere con Di Muro fino a che morte non li separi. Ci auguriamo che il Presidente Roberto Fico proceda a una seria istruttoria su questa vicenda e che al deputato Di Muro sia inflitta una esemplare sanzione.
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