Romelu Lukaku e Chris Smalling in prima pagina, accompagnati dal titolo “Black Friday” in vista della sfida di venerdì sera tra Inter e Roma, con i due ex compagni di squadra al Manchester United protagonisti di inizio stagione. E scoppia la polemica sulla prima pagina del Corriere dello Sport. Passa per la Rete, viene sposata dai club – non solo nerazzurri e giallorossi, ma anche Milan e Fiorentina – e approda all’estero, con articoli della Bbc e de L’Equipe, oltre a trovare le critiche anche nel procuratore dell’attaccante interista e dallo stesso giocatore che lo definisce “uno dei titoli più stupidi mai visti nella mia carriera”. Mentre per il difensore giallorosso è “sbagliato e altamente insensibile”. Con il direttore del quotidiano sportivo, Ivan Zazzaroni, che si difende: “Qualcuno mi spiega il significato razzista di questo titolo? Sai quanti ne ho fatti di titoli così in 40 anni? Perché devo spiegare questa cosa al web?”.
La condanna di Roma e Milan – La risposta di Roma e Milan è forte: vieteranno l’accesso al Corriere dello Sport nei rispettivi centri d’allenamento e non svolgeranno alcuna attività mediatica con il quotidiano romano fino a fine anno. “Roma e il Milan condannano pubblicamente il titolo di oggi del Corriere dello Sport in prima pagina – si legge in una nota congiunta dei due club – Crediamo che tutti i giocatori, i club, i tifosi e i media debbano essere uniti nella lotta contro il razzismo nel mondo del calcio ed è responsabilità di tutti noi essere estremamente precisi nella scelta delle parole e dei messaggi che trasmettiamo”. Entrambi i club si dicono “consapevoli” che “comunque l’articolo di giornale associato al titolo “Black Friday” contenga un messaggio antirazzista” ed è “questa la ragione per la quale sarà vietato l’accesso solo fino a gennaio”. L’attacco dell’articolo, infatti, recita: “Alla faccia degli scemi che fanno “buu”, domani tutti dovremmo fare ‘oooh’ (come i bambini)”. E nei primi paragrafi si fa riferimento all’impatto di Lukaku e Smalling nei primi mesi di Serie A. Ma proprio i protagonisti non l’hanno presa bene.
La reazione di Lukaku e Smalling – “Invece di concentrarsi su una sfida tra due grandi squadre, il Corriere dello Sport ha partorito uno dei titoli più stupidi che abbia mai visto nella mia carriera. In questo modo si continua ad alimentare il pensiero negativo e il problema del razzismo”, la risposta di Lukaku. “Il segreto è l’educazione – aggiunge il 26enne belga – Voi ragazzi del Corriere dello Sport potete fare molto meglio di così. E grazie a tutti i tifosi e a tutti agli altri giornalisti che aspettano la partita di domani. Forza Inter”. Duro anche il difensore giallorosso: “Avrei preferito trascorrere la giornata concentrandomi su una partita importante come quella di domani, ma è importante sottolineare che quello che è accaduto stamattina è stato sbagliato e altamente insensibile”, scrive Smalling. “Spero -prosegue il 29enne inglese – che i giornalisti coinvolti si prendano le proprie responsabilità e che capiscano il potere che hanno e l’impatto che hanno queste parole”.
Fiorentina: “Senza parole” – Roma e Milan non sono le sole squadre ad essersi schierate. “Il calcio è passione, cultura e fratellanza. Siamo e saremo sempre contro ogni forma di discriminazione”, scrive l’Inter su Twitter pur senza citare il quotidiano romano. “Nessuno, assolutamente nessuno, nemmeno uno solo”, si legge invece in inglese sul profilo della Roma che allega la prima pagina del CorSport. “Non sono più tollerabili superficialità e ignoranza sul tema del razzismo. Non resteremo più in silenzio davanti a questo problema”, commenta il Milan. “Senza parole”, è invece il tweet della Fiorentina con allegata la prima pagine del Corriere.
Pastorello: “Mi vergogno” – “Da italiano mi vergogno di leggere un titolo del genere”, ha commentato Federico Pastorello, agente di Lukaku, all’emittente britannica Sky Sport News. “Ma non voglio davvero parlare di un singolo episodio – aggiunge – Il razzismo è un grosso problema. Purtroppo viviamo nel 1920. È davvero un problema culturale. Noi agenti stiamo cercando di proteggere i nostri clienti da questo enorme problema. Non è solo il titolo di un quotidiano, ma è una cosa che si respira negli stadi, sui social network e per strada. Spero che in futuro le istituzioni prendano questo problema più sul serio. Ci sono stati alcuni episodi anche di recente in Champions League e nelle partite di serie A e le istituzioni non hanno preso il problema seriamente”.
Zazzaroni: “Titolo innocente” – “Un titolo innocente trasformato in veleno”, ha risposto Zazzaroni. “L’elogio della differenza”, lo definisce il direttore del CorSport in un articolo postato sul sito del quotidiano. “Piattaforme digitali? Direi pattumiere. Truccate da rancori nobili. Sdegno a buon mercato. Un bel pensiero al giorno toglie il medico di torno. Eserciti di benpensanti di questi tempi affollano il web per tingersi di bianco le loro anime belle. Individuato il razzista di turno, vai, due colpi alla tastiera e via la macchia, ti senti un uomo migliore in un mondo migliore”, scrive Zazzaroni. “Bianchi, neri, gialli. Negare la differenza è il tipico macroscopico inciampo del razzismo degli antirazzismi. La suburra mentale dei moralisti della domenica, quando anche giovedì è domenica. ‘Black Friday’, per chi vuole e può capirlo, era ed è solo l’elogio della differenza, l’orgoglio della differenza, la ricchezza magnifica della differenza. Se non lo capisci è perché non ce la fai o perché ci fai. Un titolo innocente, peraltro perfettamente argomentato da Roberto Perrone, viene trasformato in veleno da chi il veleno ce l’ha dentro”.