Lavori e appalti in cambio di assunzioni e denaro. È con l’accusa di corruzione che i carabinieri hanno arrestato il sindaco di Casteldaccia, piccolo comune in provincia di Palermo, Giovanni Di Giacinto, il suo vice Giuseppe Montesanto e un assessore della giunta, Marilena Tomasello, oltre una funzionaria del Comune, Rosalba Buglino e un geometra, Salvatore Merlino.

L’inchiesta è coordinata dal procuratore di Termini Imerese Ambrogio Cartosio. Gli arrestati sono accusati a vario titolo anche di abuso d’ufficio e falso materiale ideologico. Sarebbero diversi i casi di tangenti scoperti dai magistrati. Oltre alle cinque persone arrestate, sono indagati anche alcuni imprenditori. Secondo i carabinieri di Bagheria sarebbero state pagate tangenti sotto forma di assunzioni di parenti e amici, incarichi per il sostegno ai disabili, per la raccolta dei rifiuti o per il rilascio di concessioni edilizie.

Secondo l’accusa la prassi era consolidata da oltre due anni, con lavori e appalti in cambio di assunzioni e in qualche caso anche di denaro. L’indagine era già stata avviata quando, lo scorso anno, un’alluvione in una casa abusiva nelle campagne di Casteldaccia provocò la morte di nove persone. Decine di casi di corruzione fino a quest’estate. Il sindaco avrebbe firmato un accordo di partenariato tra il Comune e una cooperativa, dietro la promessa di vedere selezionati – come volontari del Servizio civile nazionale 2018 – alcune persone indicate da lui, dal suo vice e dall’assessore Tomasello.

I due componenti della giunta si sarebbero spesi per convincere il sindaco a sottoscrivere l’accordo in tempi brevi, in modo che la coop potesse allegare l’intesa alla richiesta di finanziamenti da presentare alla Regione siciliana. Vicesindaco e assessore avrebbero anche collaborato a predisporre i documenti necessari all’accordo di partenariato, tramite contatti con l’assessorato regionale al Lavoro. Il sindaco, secondo le indagini, avrebbe anche favorito una società per l’appalto della raccolta differenziata, chiedendo in cambio l’assunzione di alcuni lavoratori. Infine, la funzionaria Buglino e il geometra Merlino si sarebbero attivati per la concessione di due sanatorie edilizie, predisponendo falsa documentazione per il buon esito delle pratiche, in cambio di “utilità da parte dei richiedenti

Di Giacinto era stato sindaco di Casteldaccia tra il 2003 e il 2012, quando si era candidato all’Assemblea regionale Siciliana con il Megafono, lista dell’ex governatore Rosario Crocetta. Poi era approdato in Sicilia Futura, lista civica regionale prima vicina al centrosinistra e poi al centrodestra. Nel 2018 era tornato primo cittadino del paese in provincia di Palermo, che conta poco più di diecimila abitanti. Da deputato regionale aveva chiesto la rimozione del suo successore, Fabio Spatafora, per presunte inadempienze amministrative. Nel frattempo era stato rinviato a giudizio per abuso d’ufficio: nella sua precedente esperienza da sindaco era accusato di aver azzerato le imposte locali ad alcuni cittadini, usando una password per l’accesso all’agenzia di riscossione.

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