Tecnologia

Razer Hammerhead TW, auricolari true wireless per il gaming

Razer ha esordito nel settore degli auricolari true wireless con le cuffie Hammerhead TW. Pensate soprattutto per il gaming, non esaltano né nell'ascolto della musica né durante le chiamate, mentre la realizzazione appare poco curata. Insomma un esordio interessante per un prodotto però da rivedere.

Razer, brand storico del gaming, ha esordito anche nel settore delle cuffie true wireless con le Hammerhead TW . Si tratta di auricolari non in-ear, pensati soprattutto per i gamer come da tradizione per Razer, la cui caratteristica principale dovrebbe essere la funzione Ultra Low Latency, ideata per i videogiochi. Un prodotto interessante dunque, ma che non sembra del tutto a fuoco. Una certa indecisione di fondo sulla via da seguire per ottenere i risultati migliori rende dunque questo esordio rivedibile, anche se non del tutto deludente.

Le Hammerhead infatti scontano una realizzazione solo discreta, per materiali e assemblaggio, un design non troppo originale e scelte progettuali ambigue, come l’assenza di una tecnologia per la soppressione attiva del rumore ambientale o quantomeno l’adozione di un design in-ear per una riduzione passiva, aspetto che sembra essere chiave nel gaming ma qui trascurato. Razer imparerà sicuramente dai primi errori, ma per il momento queste cuffie sono consigliate esclusivamente agli appassionati di videogame e a chi è affezionato al brand. Per un impiego generico, come ascoltare musica o effettuare e ricevere chiamate, al momento il mercato offre di meglio a un prezzo simile, come nel caso delle Huawei Freebuds 3.

Costruzione e indossabilità

Le Razer Hammerhead sollevano qualche perplessità sin dall’inizio. La custodia infatti non impressiona per qualità, la cerniera non sembra particolarmente robusta e, nonostante gli auricolari siano agganciati magneticamente all’interno, si avverte qualche movimento di troppo. In definitiva manca una positiva sensazione di solidità e affidabilità. Anche la realizzazione poi non sembra particolarmente curata, né esteticamente né per materiali impiegati, solo discreti. Sul retro della custodia, la cui chiusura è magnetica, troviamo una porta USB-C per la ricarica, mentre un LED frontale che mostra lo stato di carica e un’asola laterale per agganciarvi un piccolo laccio completano la dotazione.

Questa stessa sensazione torna quando si hanno in mano le cuffie. Le linee ricordano molto quelle classiche degli Apple AirPods, anche se il beccuccio è più pronunciato, ma la scocca è in semplice plastica e le giunzioni tra i vari pezzi abbastanza visibili. Fortunatamente però ci sono anche aspetti positivi, come ad esempio l’ergonomia. Non essendo delle in-ear infatti si indossano velocemente e offrono un’ottima tenuta, proprio grazie al condotto più lungo. Essendo impermeabili dunque sono perfette anche per fare sport senza correre il rischio di perderle per strada.

Nella confezione sono presenti anche due coperture in gomma, da utilizzare opzionalmente nel caso in cui si senta la necessità di migliorarne l’indossabilità aumentandone grip e spessore. Soggettivamente non ne abbiamo sentito il bisogno, ma sicuramente possono tornare utili a più di un utente. In ogni caso l’isolamento dall’ambiente è prossimo allo zero, mancando sia una tecnologia di riduzione attiva del rumore ambientale che un design in-ear, in grado di assicurare almeno un’attenuazione passiva. Una mancanza grave per cuffie dedicate al gaming.

Qualità audio e prestazioni

Passando all’ascolto si nota subito una gamma medio-bassa ricca e profonda, forse un po’ gonfia, perfetta però per rendere al meglio gli effetti in-game dei videogiochi. Il suono in generale appare caldo e corposo, mentre il volume è davvero elevato rispetto alla media dei prodotti simili, ma anche alzando al massimo non si notano fastidiose distorsioni, segno che le dimensioni dei driver sono ben calibrate rispetto alla potenza erogata.

Un’estensione limitata nella parte alta dello spettro e una certa mancanza di analiticità rispetto a cuffie più blasonate non le rende però particolarmente adatte all’ascolto di musica, almeno da parte degli utenti più audiofili ed esigenti. Nella media infine la qualità del microfono e della riproduzione delle voci. È possibile dunque utilizzare le Razer Hammerhead per ricevere ed effettuare chiamate, ma solo a patto di trovarsi in ambienti poco rumorosi, in cui la qualità dell’audio non risulti eccessivamente compromessa.

La connessione allo smartphone tramite Bluetooth è automatica e avviene all’apertura della custodia. I controlli invece sono touch e per attivarli bisogna toccare la parte posteriore della capsula. Rispetto all’uso di tasti fisici dobbiamo registrare qualche incertezza, il tocco non sempre viene rilevato e in ogni caso la trasmissione del comando non è istantanea.

Per quanto riguarda la caratteristica principale, ovvero la “latenza ultra-bassa pari a solo 60 ms” di cui parla Razer, non ci è parsa cruciale. Utilizzando diversi titoli videoludici ed effettuando controprove con auricolari privi di questa funzione ma comunque appartenenti alla fascia alta del mercato, non siamo stati in grado di sentire differenze o notare vantaggi particolari, forse più visibili per chi impiega cuffie più economiche.

Chiudiamo con l’autonomia. Con una singola carica si ottengono circa 3 ore e mezza di autonomia giocando o ascoltando musica, di più se utilizzate solo per le chiamate. La custodia inoltre consente di effettuare fino a tre ricariche complete. In questo modo è possibile ottenere un’autonomia totale di circa 12 ore, un valore positivo, che consente senza sforzo di trascorrere l’intera giornata fuori casa senza rischiare di ritrovarsi con le cuffie scariche sul più bello.