Continuano a squillare i telefoni del centralino dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (Aism) dopo l’inaspettata rivelazione del rapper. Il Fattoquotidiano.it ha intervistato due esperti
Continuano a squillare i telefoni del centralino dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (Aism) dopo l’inaspettata rivelazione di Fedez di “rischio di Sclerosi multipla (Sm) a seguito di una risonanza magnetica” effettuata tempo fa. La notizia è emersa dall’intervista del direttore del Fattoquotidiano.it Peter Gomez all’interno della nuova stagione de “La Confessione” trasmessa stasera alle 21.25 sul Nove L’Aism vuole fare chiarezza precisando alcune questioni ritenute dall’associazione fondamentali per dare una corretta informazione e spiegare alla gente che non conosce la Sm come si manifesta, le dinamiche della malattia, quali sono le cause, come avviene la diagnosi. Ilfattoquotidiano.it ha contattato due luminari di rilievo nazionale esperti di Sm.
Il professore Mario Alberto Battaglia, presidente della Fondazione Italiana Sclerosi Multipla (Fism) commenta così le parole del rapper milanese e marito di Chiara Ferragni: “La Sclerosi multipla è una grave malattia, ma è anche la patologia per la quale la scienza ha compiuto veri passi da gigante in questi ultimi vent’anni. È una malattia che oggi non deve fare più paura, perché la si può affrontare grazie ai punti di assistenza, alla rete sociale, ai farmaci. Oggi i Centri clinici e l’Aism danno a tutti la possibilità di vivere la propria vita oltre la patologia”. Il numero uno della Fism aggiunge che “il messaggio importante per i giovani è che nella Ris “Sindrome Radiologicamente Isolata”, diagnosticata a Fedez come in tutte le forme di Sm è necessario affrontare correttamente la diagnosi con un neurologo e poi, se serve, decidere insieme di intraprendere una terapia per non permettere l’evoluzione della malattia”.
Come si affronta oggi questa malattia cronica che colpisce circa 122mila persone in Italia? “È possibile affrontare positivamente questa realtà. Soprattutto è possibile per i giovani che ricevono questo tipo di diagnosi (la Sm viene diagnosticata soprattutto tra i 20 e 40 anni d’età, ndr) perché sicuramente non raggiungeranno probabilmente mai i livelli di disabilità che in passato colpivano chi aveva la Sm. Oggi è possibile vivere la propria vita oltre la malattia” risponde Battaglia. La Sm è una malattia cronica: al momento infatti non esiste una cura definitiva, ma sono disponibili numerose terapie che modificano il suo andamento, rallentandone la progressione. Che differenza c’è tra diagnosi di Sclerosi multipla e rischio di avere la Sm? “La diagnosi di Sm implica la presenza di sintomi neurologici. In rapporto a questi vengono richiesti diversi accertamenti che possono confermare o meno la diagnosi. In rari casi invece può accadere che una persona esegua gli stessi accertamenti per sintomi non legati alla malattia. È il caso, ad esempio, di una risonanza magnetica eseguita per un mal di testa dopo un trauma cranico. Se la risonanza mostra alterazioni compatibili con la Sm quella persona avrà un certo rischio (ma per fortuna non la certezza) di sviluppare la malattia. Ma fino a quando non ci sono sintomi non c’è diagnosi” spiega Marco Salvetti, professore di Neurologia Università Sapienza, Ospedale Sant’Andrea di Roma e membro del CdA della FISM.
Che cosa vuol dire la frase di Fedez: “Durante una risonanza magnetica mi è stata trovata una cosa chiamata demielinizzazione nella testa”? “Significa che la risonanza evidenzia alcune immagini che sono simili a quelle della Sm che è una malattia che colpisce la mielina. Di nuovo, però, in assenza di sintomi non ci può essere diagnosi di Sclerosi multipla” spiega Salvetti. L’Aism aggiunge inoltre che “la Sm è complessa e imprevedibile, ma non è contagiosa né mortale. La Sm è caratterizzata da una reazione anomala delle difese immunitarie che attaccano alcuni componenti del sistema nervoso centrale scambiandoli per agenti estranei, per questo rientra tra le patologie autoimmuni. Il processo infiammatorio, scatenato dal sistema immunitario, può danneggiare sia la mielina (guaina che circonda e isola le fibre nervose) sia le cellule specializzate nella sua produzione (oligodendrociti) che le fibre nervose stesse. Questo processo, detto demielinizzazione – continua l’associazione – può provocare aree di perdita o lesione della mielina, che vengono definite placche. Possono presentarsi ovunque nel sistema nervoso centrale, in particolare nei nervi ottici, cervelletto e midollo spinale”. “Le placche – spiega l’Aism – possono evolvere da una fase infiammatoria iniziale a una fase cronica, in cui assumono caratteristiche simili a cicatrici (dette sclerosi). In base all’entità e alla sede della lesione nel sistema nervoso centrale possono manifestarsi sintomi anche molto diversi tra loro”.
Come è possibile ricevere un referto medico potenzialmente di Sm? È un fenomeno che accade spesso? A rispondere è ancora il neurologo Salvetti: “È possibile proprio perché in casi come questo l’esame è stato eseguito in assenza di sintomi legati alla malattia. Succede in Italia ma anche in tutto il resto del mondo. Sarebbe sbagliato il contrario: emettere una diagnosi di una malattia prima che la stessa si manifesti. È invece importante che la persona “a rischio” di Sclerosi multipla si sottoponga a controlli clinici e di risonanza magnetica periodici in centri specializzati per questo tipo di malattia”.