La Lega resta il primo partito, Matteo Salvini il leader che riscuote maggiore fiducia. E ancora: in pochi si fidano del governo M5s-Pd e in moltissimi non vogliono il ritorno al finanziamento pubblico ai partiti. È quanto emerge da un sondaggio Emg Acqua presentato oggi ad Agorà su RaiTre e realizzato ieri (4 dicembre), ovvero in piena polemica di governo sul Fondo Salva Stati e a due settimane dall’esplosione sui giornali dell’indagine sulla Fondazione Open.
Due temi su cui gli italiani a cui è stato sottoposto il sondaggio hanno espresso posizioni molto nette. Alla domanda “dopo le inchieste sui finanziamenti alla politica, lei pensa che serva tornare al finanziamento pubblico ai partiti?” ha risposto no il 57% degli intervistati, sì il 22%, mentre il 21% ha preferito non rispondere. Il 41% degli intervistati, invece, ha risposto sì al quesito “lei ha capito a cosa serve il Mes?”, contro il 31% che ha detto no e il 26% che ha sposato la risposta “non so cosa sia il Mes/non sono informato”. Il 2%, infine, ha preferito non rispondere. Per il 32% degli intervistati, invece, le polemiche sul Mes “si basano su concrete criticità“, per il 29% le polemiche “sono solo propaganda politica”. Il 35% non sa cosa sia il Mes o non è informato. Il 4% preferisce non rispondere.
Per quanto riguarda i partiti politici e i loro leader, se si votasse oggi la Lega sarebbe il primo partito con il 32,5%, seguito dal Pd al 19,5% e dal M5S al 16,3%. Poi Fratelli D’Italia al 10,1%, Forza Italia al 6,9%. Italia Viva è al 5,3%, La Sinistra 1,8%, Azione(Calenda) al 1,8%, Più Europa al 1,6%, Europa Verde al 1,2% e Cambiamo! (Toti) al 0,9%. Per quanto riguarda la fiducia sui leader, Matteo Salvini riscuote il 40% dei consensi, seguito da Giuseppe Conte al 32%. Giorgia Meloni è al 30%, Luigi Di Maio al 22%, Nicola Zingaretti al 22%, Silvio Berlusconi al 18%. Poi Carlo Calenda al 16%, Giovanni Toti al 15% e Matteo Renzi al 14%. Secondo il sondaggio di Emg Acqua, infine, il 55% degli intervistati ha “poca” o “per nulla” fiducia nel Governo. Il 23% degli intervistati invece ne ha “molta” o “abbastanza”.