È dunque la fine di un amore lungo e molto social, visti i numerosi post con cui Salvini nel tempo ha celebrato la Nutella, e la Ferrero, come esempi dell’eccellenza italiana. Da quello del 26 dicembre 2018 in cui mostrava una fetta di pane ricoperta di crema al cioccolato e nocciole per il proprio Santo Stefano fino all’ultimissimo, postato neanche due settimane fa su Tik Tok. Il viceministro allo Sviluppo economico Stefano Buffagni (M5S) su Facebook lo punge: “Ormai più che il politico Salvini sembra fare l’influencer”
Tutta colpa delle nocciole della Turchia se Matteo Salvini ha detto addio alla sua (ormai ex) amata Nutella. L’ha dichiarato ieri durante un comizio a Ravenna: “Ho scoperto che usa nocciole turche, e io preferisco aiutare le aziende che usano prodotti italiani, preferisco mangiare italiano, aiutare gli agricoltori italiani”. A chi gli chiedeva della sue abitudini alimentari, il leader della Lega ha puntualizzato che tra il “pane e salame e due sardine” ora non c’è più spazio per la crema spalmabile della Ferrero. È dunque la fine di un amore lungo e molto social, visti i numerosi post con cui Salvini nel tempo ha celebrato la Nutella, e la Ferrero, come esempi dell’eccellenza italiana. Da quello del 26 dicembre 2018 in cui mostrava una fetta di pane ricoperta di crema al cioccolato e nocciole per il proprio Santo Stefano fino all’ultimissimo, postato neanche due settimane fa su Tik Tok, in cui dava la caccia ai nuovi Nutella Biscuits, andati a ruba sugli scaffali dei supermercati. L’uscita di Salvini ha scatenato il web e anche la politica, con il viceministro allo Sviluppo economico Stefano Buffagni (M5S) che su Facebook lo punge: “Ormai più che il politico Salvini sembra fare l’influencer”. Non è scesa in campo però l’azienda di Alba che, contattata da ilFattoQuotidiano.it, ha ribadito la propria scelta di non commentare l’uscita dell’ex vice premier.
Niente di nuovo
Quella di Salvini però non è affatto una scoperta. Sul proprio sito, infatti, Ferrero da tempo ha messo nero su bianco l’intero processo di produzione della Nutella. Specificando anche l’origine e la provenienza delle nocciole utilizzate, raccolte tra agosto e settembre sia in Italia che in Turchia. Sarebbe contro le leggi che tutelano la concorrenza e il mercato, infatti, se una sola azienda monopolizzasse, e di fatto esaurisse, l’intera produzione di nocciole. Inoltre, allargare la coltivazione e la produzione in altre zone significa garantirsi un approvvigionamento per tutto l’anno. Creando aziende agricole in Cile, Sudafrica o Australia, Ferrero si è così assicurata produzioni anche tra febbraio e marzo. E per avere il pieno controllo sulla filiera produttiva, nel 2015 inoltre l’azienda di Alba ha pure fondato la Ferrero Hazelnut Company, che raggruppa la Stelliferi, un’azienda italiana, e la Oltan, azienda turca, entrambe realtà leader mondiali in fatto di nocciole.
Viva l’Italia
Nella produzione delle nocciole, è la Turchia che comanda con quasi il 70% del mercato mondiale mentre l’Italia, con la coltivazione concentrata in Piemonte, Lazio, Campania e Sicilia, resiste al secondo posto. Per ampliare gli impianti nocciole sul territorio nazionale e portarli dai circa 70mila di oggi fino a 90mila, Ferrero tra gli altri ha dato il via al “Progetto Nocciola”: l’obiettivo del colosso piemontese è aumentare la produzione del 30% nel giro di 5 anni e quindi il lavoro degli agricoltori e delle aziende italiane.