Ha violentato e tenuto in ostaggio per un mese in un pollaio l’ex moglie del fratello finché lei non è riuscita a scappare e chiedere aiuto. Un 55enne è stato arrestato dai carabinieri nella campagna di Firenze.
La vicenda risale a inizio settembre. Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo ha segregato la vittima di 53 anni dopo averla attirata con una trappola in una località isolata di Rufina (Firenze). Lì l’ha fatta entrare in un capannone adibito a pollaio dove, dopo averle sottratto la borsa, l’ha picchiata anche con un tubo di plastica, prima di legarla a una branda metallica. La donna, legata al letto perché non fuggisse, veniva liberata solo un paio di volte al giorno perché si alimentasse, di solito con acqua e biscotti. Nei giorni scorsi è riuscita a scappare e dopo aver percorso 6 km a piedi nei boschi, ha chiesto aiuto a un passante.
Nel corso della prigionia il 55enne le ha anche tagliato i capelli in modo rudimentale e l’ha costretta a redigere una lettera indirizzata all’ex coniuge per informarlo che si sarebbe trasferita all’estero, in modo da giustificare la sua irreperibilità, e una delega alla compagna dell’aguzzino per utilizzare la carta di pagamento della vittima, che percepisce il reddito di cittadinanza. Dopo alcuni giorni di segregazione, la 53enne è stata quindi trasferita all’interno della roulotte del 55enne dove è stata costretta anche a subire abusi sessuali.
La vittima dopo la liberazione e la denuncia è stata collocata in una struttura protetta. Nel corso delle indagini, coordinate dalla pm Beatrice Simona Giunti sono stati acquisiti elementi indizianti a carico del presunto sequestratore ed è stato chiarito anche il ruolo avuto nella vicenda dal fratello di quest’ultimo, al momento ritenuto complice del solo sequestro, e sottoposto all’obbligo di dimora nel comune di residenza. Resta invece da definire il ruolo della compagna dell’arrestato, che si sarebbe comunque prestata ad utilizzare indebitamente in più occasioni la carta di pagamento della vittima.