“Da due anni l’Inps ci ha tolto il sonno. Ci ha chiesto un risarcimento di 124mila euro“. Alessio Biagi combatte la battaglia per le sue nipoti di 12 e 14 anni, rimaste orfane dopo che nel 2013 il padre Marco Loiola, prima di suicidarsi, uccise la madre Cristina Biagi a colpi di pistola e dopo aver ferito quello che erroneamente pensava essere l’amante. L’Istituto di prevenzione ha chiesto un risarcimento alle figlie della coppia, che ora vivono con i nonni materni, per le spese sostenute per l’assegno di invalidità erogato all’uomo sopravvissuto. Risarcimento a cui il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, “sta trovando una soluzione”, in accordo con le ministre Elena Bonetti e Nunzia Catalfo che ha ricevuto anche la chiamata del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

“La prima richiesta dell’Inps Napoli, città in cui vive l’uomo rimasto ferito, è arrivata nel 2017. La seconda lo scorso 11 ottobre”, racconta lo zio Alessio Biagi a ilfattoquotidiano.it. E spiega: “La somma richiesta due anni fa era circa la stessa di ottobre, meno i 18mila euro di interessi e spese legali maturate nel tempo. Allora, esattamente come oggi, non avevamo questa somma. Così abbiamo chiesto all’Inps di venirci incontro spiegando loro chi erano gli eredi, senza mai però ricevere una risposta. Fino ad ottobre quando ci hanno chiesto di pagare i 124mila euro entro 15 giorni. Questa volta abbiamo chiesto aiuto alle istituzioni“.

Per quasi due anni Alessio Biagi e i suoi genitori hanno atteso e sperato che la somma richiesta potesse essere “almeno ridotta“. Dopotutto, da un giorno all’altro, “ci siamo trovati ad avere tante spese senza nessun aiuto da parte dello Stato. A mantenere le bambine ci ha pensato mio padre – precisa Biagi – che per anni ha rinunciato ad andare in pensione per continuare a lavorare e a guadagnare. Fino a qualche mese fa quando la salute lo ha costretto a fermarsi”. Le figlie di Cristina oggi vivono grazie alle due pensioni dei nonni e alle due pensioni di reversibilità dei loro genitori morti che ricevono al mese dalla stessa Inps, “ovvero 500 euro al mese a testa. Cifra che mio padre poi mette da parte per il loro futuro e utilizza solo per le spese extra: a carico delle mie nipoti c’è anche l’Imu dell’appartamento che hanno ereditato dai genitori”. Ma non è tutto: “Qualche giorno fa abbiamo ricevuto dall’Istituto la richiesta di un rimborso di 2mila e 400 euro giustificandosi di aver sbagliato a scrivere la somma versata sull’assegno”.

La battaglia della famiglia Biagi è arrivata fino al presidente della repubblica Sergio Mattarella che ha chiesto un intervento della ministra del Lavoro. “La nostra – conclude Alessio Biagi – è la battaglia di tutti quelli che si trovano a fare i conti con un femminicidio senza ricevere alcun aiuto concreto dallo Stato. Eppure in Italia sono tanti i bambini orfani e vittime anche loro della violenza sulle donne. Il fatto che il presidente della Repubblica si sia interessato alle mie nipoti mi rassicura. Per noi Mattarella è un faro e ci commuove apprendere che una figura del suo spessore abbia deciso di aiutarci. Grazie”, conclude Biagi.

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